CARA SENATRICE MERLIN... Lettere dalle case chiuse
A 50 anni dalla legge Merlin un testo che ripropone il dibattito sulla prostituzione che a tutt’oggi è tutt’altro che risolto. Settanta lettere scritte alla senatrice Merlin che danno voce ad alcune donne coinvolte nella prostituzione e nello sfruttamento sessuale, ieri come oggi. Settanta donne che esprimono attraverso lo scrivere la loro voglia di vivere, la carica emotiva e politica, ancora fortemente attuale. Si chiamavano case chiuse e chiuse lo erano per davvero: pareti spesse e finestre ermeticamente sigillate per chiudere dentro ragazze e donne in vendita, per chiudere fuori chi non doveva o voleva vederne il mercato. Nessun segnale di entrata libera: le porte si aprivano solo per chi era pronto a comprare. Luoghi simili esistono anche oggi sulle pubbliche vie. “Senatrice Merlin. La sottoscritta (…) di (…) abitante nel (…), esercente la libera professione di prostituta nella propria abitazione, le autorità locali di P.S. hanno obbligato la sottoscritta di esercitare il proprio mestiere nelle case di tolleranza. Poiché la scrivente non intende essere sfruttata dalle padrone, chiede un modesto lavoro in qualsiasi sede e con qualsiasi retribuzione mensile acché possa vivere un’altra vita seria e onesta… In attesa di tale ringrazia ed ossequia. M., 20-11-51” Un contributo al dibattito ancora attuale sul tema della prostituzione e sulla tutela dei diritti delle donne.