Carcere, a Firenze colloqui via Skype con i familiari
- FIRENZE – I detenuti della Casa Circondariale Mario Gozzini di Firenze potranno comunicare con i loro parenti attraverso Skype. E’ il progetto ‘Connessioni via Skype’, promosso dalla Caritas Diocesana, che si prefigge di agevolare l'utilizzo di Skype mediante un sostegno di carattere psico-legale rivolto non solo ai detenuti ma anche alle rispettive famiglie. L'obiettivo è quello di migliorare i rapporti del detenuto con l'esterno favorendo quelle relazioni che lo coinvolgono sia come padre o partner che come figlio. Il progetto si rivolge quindi sia ai detenuti che alle relative famiglie, ma in prima istanza comprende la formazione degli operatori penitenziari quali soggetti indispensabili per la buona riuscita dell'intervento.
Attraverso Skype, i colloqui tra reclusi e famiglie esterne potranno essere più frequenti rispetto al normale, data la maggiore comodità di mettersi in contatto rispetto a un normale colloquio. Attualmente, secondo i dati forniti dalla direzione dell'istituto, su 63 detenuti comuni (di cui 35 italiani e 28 stranieri), con un'età media di circa 45 anni, vengono richiesti al mese solo 3-4 colloqui a mezzo Skype e quasi esclusivamente da stranieri con famiglie geograficamente lontane. Si è quindi ritenuto necessario agevolare questa opportunità di relazione, potenzialmente più facile delle normali visite ed emotivamente più significativa rispetto alle telefonate, sostenendola con un adeguato percorso di accompagnamento per i detenuti e di monitoraggio dei risultati attraverso il personale coinvolto.
Tale intervento è stato ritenuto complementare alla fornitura della strumentazione informatica, già da tempo messa a disposizione dalla direzione, proprio per l'importanza che tale mezzo di comunicazione riveste e affinché possa raggiungere quegli importanti obiettivi di inclusione sociale individuati anche dalle recenti direttive ministeriali.