23 luglio 2024 ore: 10:02
Giustizia

Carcere. Antigone: “Il sovraffollamento non è una calamità naturale”. Un anno all’insegna della repressione

Il Dossier di Antigone. Afferma l’associazione: “Di fronte ad eventi di cronaca, sempre catalogati come 'emergenze', l’attuale governo ha adottato una risposta di stampo securitario e repressivo con l'emanazione di Decreti Legge o proposte di legge che cercherebbero di risolvere l’insicurezza sociale percepita con l’introduzione di molte nuove fattispecie di reato e l'incremento del ricorso alla custodia cautelare”
Carcere, detenzione

“Di fronte ad eventi di cronaca, sempre catalogati come 'emergenze', l’attuale governo ha adottato una risposta di stampo securitario e repressivo con l'emanazione di Decreti Legge o proposte di legge che cercherebbero di risolvere l’insicurezza sociale percepita con l’introduzione di molte nuove fattispecie di reato e l'incremento del ricorso alla custodia cautelare. Sono misure, alcune simboliche altre di grande impatto repressivo, che colpiscono prevalentemente le fasce di popolazione più vulnerabili (minori, tossicodipendenti, appartenenti a minoranze etniche) aggravando peraltro il tasso di sovraffollamento carcerario e le condizioni di vita detentive, già al di sotto di standard adeguati”. Così l’associazione Antigone nel suo Dossier sulla situazione nelle carceri italiane, presentato oggi.

Antigone cita l’elenco dei più significativi provvedimenti adottati dal Governo Meloni. Eccoli.

31 ottobre 2022: approvazione del decreto-legge n. 162/2022, cd. Decreto Rave (convertito con legge n. 199/2022). Il provvedimento ha introdotto all'art. 663-bis c.p. il reato di “invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumità pubblica”. Il decreto apporta anche alcune modifiche al regime di accesso ai benefici penitenziari e della liberazione condizionale per i detenuti responsabili di reati ostativi, ex art. 4-bis dell’ordinamento penitenziario;

10 marzo 2023: approvazione del decreto-legge n. 20/2023, cd. Decreto Cutro (convertito con legge n. 50/2023). Approvato pochi giorni dopo la strage di Cutro, ha innalzato di un anno i limiti edittali minimi e massimi previsti per il reato di “favoreggiamento dell’immigrazione illegale” (art. 12 TUI) e introdotto all’art. 12-bis TUI la nuova fattispecie di “morte o lesione come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina”.

26 luglio 2023: approvazione del Disegno di legge, presentato in data 15 febbraio 2023, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano.

10 agosto 2023: approvazione del decreto-legge n. 105/2023, cd. Decreto Giustizia (convertito con legge n. 137/2023). Il decreto è intervenuto in materia ambientale, trasformando l’abbandono di rifiuti da illecito amministrativo a reato contravvenzionale, con multe fino a 10 mila euro, raddoppiate per rifiuti pericolosi. Un emendamento ha anche introdotto uno specifico reato contravvenzionale per chi abbatte, cattura o detiene orsi bruni marsicani. Vengono aumentate le pene per incendio boschivo, sanzionato ora con la reclusione da sei a dieci anni nella fattispecie dolosa, e da due a cinque anni nella fattispecie colposa.

15 settembre 2023: approvazione del decreto-legge n. 123/2023, cd. Decreto Caivano (convertito con la legge n. 159/2023). All’indomani di gravi fatti di cronaca vengono introdotte tre nuove fattispecie di reato: la “pubblica intimidazione con uso di armi”, cd. reato di stesa (art. 421-bis c.p.), punita con reclusione da 3 a 8 anni; la “inosservanza dell’obbligo dell’istruzione dei minori” (art. 570-ter c.p.), punita con reclusione fino a 2 anni (fino a un anno in caso di assenze ingiustificate ripetute); il “porto di armi per cui non è ammessa licenza (art. 4-bis della legge n. 110/1975), punito con reclusione da 1 a 3 anni e con pena aumentata, da un terzo alla metà, se il reato è commesso in luoghi con più persone riunite o vicino a scuole, banche, trasporti, parchi e stazioni. Inoltre, un ulteriore inasprimento per i minori si concretizza nell’esclusione della possibilità di accedere all’istituto di sospensione del processo con messa alla prova per una serie di reati di particolare gravità (quali l’omicidio aggravato, la violenza sessuale e di gruppo aggravata). Viene altresì introdotto il DASPO urbano, il foglio di via obbligatorio, l’avviso orale e l’ammonimento del questore. Infine, per adulti e minori, vi è l’aumento del massimo edittale (da quattro a cinque anni) per i reati “di lieve entità” di cui all’art. 73, comma 5, del Testo unico in materia di stupefacenti. L’aumento di pena consente inoltre l’applicazione per questo reato della custodia cautelare in carcere, prima esplicitamente esclusa.

26 settembre 2023: approvazione della legge n. 138/2023; entrata in vigore il 25 ottobre 2023. Vengono inasprite le pene previste dal 589 bis (omicidio stradale), tramite l’aumento della reclusione, prima da 2 a 7 anni ed ora da 8 a 12, se le condotte sono commesse in stato di ubriachezza o di alterazione fisico-psichica per uso di sostanze stupefacenti. Vengono introdotti i nuovi di omicidio nautico e di i lesioni personali nautiche gravi o gravissime.

28 giugno 2024: Legge n. 90/2024 (Disposizioni in materia di rafforzamento della cyber sicurezza nazionale e di reati informatici). Il provvedimento, entrato in vigore il 17/07/2024, introduce significativi aumenti di pena per reati quali l’accesso abusivo a sistema informatico o il danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici.

Antigone: “Con il pacchetto sicurezza, ecco una nuova ondata di affollamento carcerario”

Antigone sottolinea che il testo del DDL 1660 prevede un’ondata repressiva diretta a criminalizzare ogni forma di dissenso. “Si prevede il reato di occupazione abusiva di immobili (art.634 bis cp.); la trasformazione da illecito amministrativo a reato punibile con la reclusione, per il blocco stradale, introducendo l’aggravante nel caso in cui lo stesso venga fatto con il proprio corpo. Si nega il rinvio obbligatorio della pena nel caso di detenzione di donne madri o in stato di gravidanza. Vi è l’innalzamento delle pene e l’estensione del reato di accattonaggio. Si introduce – continua l’associazione - una nuova specifica sanzione anche per le lesioni lievi o lievissime commesse nei confronti di un agente di Polizia. E viene introdotto l’articolo 415-bis del codice penale, punendo la resistenza passiva dei detenuti o i tentativi di evasione, con reclusione fino ad 8 anni. Norma applicabile anche nei CPR e hotspot”.
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