Carcere, apre la nuova biblioteca della Dozza con 2.500 volumi
BOLOGNA – Duemilacinquecento volumi, 300 dei quali non reperibili in altre biblioteche italiane o europee, 300 estratti, 40 titoli di riviste e materiale audio-vide con la registrazione di un corso accademico di criminologia e diritto penale tenuto nel 2008 a Curitiba, nell’Università federale del Paranà. È la dotazione della nuova “Biblioteca Massimo Pavarini” inaugurata presso la Casa circondariale di Bologna grazie alla donazione di Massimo Pavarini, docente di diritto penale e penitenziario dell’Università di Bologna, pianificata prima della sua scomparsa, avvenuta il 29 settembre 2015, e realizzata dalla moglie Pirchia Schildkraut Pavarini. Tutto il materiale è stato schedato dagli uffici dell’Università di Bologna, sarà visibile nel Sistema bibliotecario di Ateneo e accessibile a tutti gli interessati, anche esterni al carcere. La classificazione è stata realizzata dall’Area dei sistemi dipartimentali e documentali, coadiuvati dalla direzione della Biblioteca dell’Istituto giuridico A. Cicu, destinatario del lascito testamentario.
Nato a Bologna nel 1947, Pavarini è stato ricercatore, professore incaricato e associato nelle discipline penalistiche. È stato professore ordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Alma Mater dove ha insegnato diritto penitenziario, istituzioni di diritto penale e sistema sanzionatorio. Nella sua carriera di docente e studioso è stato uno dei protagonisti delle attività della Scuola penalistica di Bologna, fondata e guidata da Franco Bricola. I suoi interessi si sono concentrati sul tema della pena detentiva, che ha studiato con approocio teorico ed empirico. Le sue pubblicazioni sono state tradotte in diverse lingue e hanno avuto una grande diffusione nei Paesi del Sud America.
Oltre alla moglie di Pavarini, all’inaugurazione avvenuta alla Dozza erano presenti Roberto Pandolfi in rappresentanza di Riccardo Turrini De Vita della direzione generale della formazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Claudia Clementi, direttrice del carcere, Guglielmo Pescatore, presidente del sistema bibliotecario d’ateneo, Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone detenute, Nicoletta Sarti, presidente della Scuola di giurisprudenza dell’Università di Bologna, Giorgio Basevi, delegato del Rettore per il Polo universitario penitenziario, Marcello Marighelli, Garante regionale dei detenuti, Stefano Anastasia, presidente dell’associazione Antigone, Dario Melossi e Carla Faralli, docenti dell’Università di Bologna, e un detenuto. (lp)