Carcere, Chico Mendes: “Vivere in 2 in 10 metri quadri è impensabile”
BOLOGNA - Ristrutturare il penitenziario della Dozza rendendolo vivibile, trasformare il carcere minorile del Pratello in un centro di accoglienza, permettere l’elezione del garante del carcere da parte delle persone e non attraverso una nomina politica. Sono alcune delle proposte avanzate dal circolo Chico Mendes e dall’Associazione Papillon-Rebibbia in riferimento all’ultimo rapporto dall’Ausl sulla situazione delle carceri sotto le Due Torri. A spiegare le proposte, durante la conferenza stampa di questa mattina tenutasi alla sede di Legambiente di Bologna, c’erano Vito Totire, portavoce del circolo, e Valerio Guizzardi, dell’associazione Papillon-Rebibbia da sempre attiva nella difesa dei diritti dei detenuti. Vivere in due in 10 metri quadrati usando il bagno come deposito degli alimenti – ha detto Totire – non è pensabile. Per non parlare della mancanza totale di privacy”. Questo è quanto emerge dal report in cui oltre al sovraffollamento si parla anche di tracce di umidità nelle cucine, la presenza di blatte morte nei corridoi interni e sterpaglie nelle aree verdi con il rischio di proliferazione d’insetti.
Molti dei problemi fotografati dall’Ausl si riferiscono al carcere della Dozza, a partire dal numero degli stessi detenuti. Pur avendo ridotto la presenza di persone nella struttura, erano 892 nel precedente rapporto, esiste ancora un problema di soprannumero. Sono 789 in tutto i detenuti che si trovano rinchiusi, su una capacità di accoglienza massima di 483. Il dramma maggiore si riscontra però nel carcere giudiziario maschile, dove a essere reclusi sono in 624 su 339 posti. “In questa situazione generale è impensabile che una pena abbia una funzione rieducativa – ha commentato Totire – qui si viola la stessa Costituzione. Crescono le tensioni e questo non va bene anche in vista del reinserimento in società”. A preoccupare sono anche i rischi legati alla salute e alla capacità di intervenire rapidamente in caso di necessità.“Pur essendoci un’infermeria – dice Guizzardi – ci vuole del tempo perché venga utilizzata nel caso un detenuto abbia un malore. A oggi quella stanza viene utilizzata come cella”.
Decisamente meglio la situazione del carcere minorile del Pratello, almeno per quello che riguarda il numero di ragazzi presenti. Sono 13 i ragazzi presenti in questo momento, su una capienza 44 posti massimo. “In questo caso pensiamo che questa struttura vada trasformata in un centro di accoglienza. In questo modo si riesce a facilitare il recupero dei ragazzi superando il concetto della carcerazione minorile”. (dino collazzo)