Carcere, come promuovere il benessere di detenuti, operatori e volontari
BOLOGNA – Promuovere il benessere di tutte le persone – detenuti, operatori, volontari – che sono coinvolte nell’esecuzione della pena, in contesti e con ruoli differenti. È l’obiettivo di “Diritti e dignità nel circuito penale, con l’impegno di tutti”, la giornata di formazione promossa dalla Conferenza regionale volontariato e giustizia insieme al Garante regionale dei detenuti e con il patrocinio dell’Assemblea legislativa, ultimo appuntamento dell’iniziativa “Diritti nell’esecuzione della pena”. Obiettivo dell’incontro è socializzare la disciplina dell’umanizzazione della pena e rafforzare il contributo dei volontari nell’esecuzione.-
“La Conferenza volontariato e giustizia dell’Emilia-Romagna ha proposto questa nuova giornata di formazione congiunta memorae della positiva esperienza del gennaio 2015 dove volontari e operatori impegnati nelle carceri della regione si sono confrontati sul tema dell’accoglienza dei minori in occasione dei colloqui con i loro cari ristretti”, ha detto Paola Cigarini, referente della Conferenza. La giornata si tiene il 7 novembre a Bologna (Sala Auditorium della Regione Emilia-Romagna, viale Aldo Moro 18 – dalle 9.30 alle 17).
La giornata è dedicata a diritti e dignità. “Non per sancire una contrapposizione – ha spiegato Cigarini – ma per trovare nuove forme di collaborazione che siano più positive e possano garantire all’interno dei vari istituti un maggior benessere per tutti gli attori e un clima più favorevole alla rieducazione dei condannati così come recita la nostra Costituzione”. Dopo i saluti della presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, e gli interventi nella plenaria del mattino della Garante regionale dei detenuti, Desi Bruno, e del direttore di Animazione sociale dell’Associazione Gruppo Abele, Franco Floris, nel pomeriggio sono previsti i gruppi di lavoro dedicati ai diversi addetti ai lavori, con la restituzione e le conclusioni della giornata a cura di Floris. La modalità di lavoro vuole favorire la discussione sui concetti di rispetto della dignità e di tutela dei diritti all’interno del sistema dell’esecuzione penale, in tutte le possibili declinazioni, secondo la prospettiva e il vissuto di detenuti, familiari, operatori, volontari e garanti.