23 marzo 2017 ore: 14:27
Giustizia

Carcere. Donne, disabili, dipendenze: cosa è cambiato con gli Stati generali

Nella relazione del capo del Dap, Santi Consolo, i progetti attuati e quelli in corso di adozione. Per i detenuti di media sicurezza ampliata la possibilità di telefonare; detenute madri, verifiche settimanali. Corsi di care-givers per formare detenuti lavoranti, che si prendano cura dei reclusi disabili
Carcere, ombra dietro a sbarre

ROMA - Dieci mesi di lavoro, oltre 200 esperti riuniti intorno a 18 tavoli tematici per studiare il sistema carcere italiano e restituire dignità all’esecuzione penale nel nostro Paese, una relazione conclusiva di un centinaio di pagine che ne sintetizzava altre mille. Gli Stati generali dell’esecuzione penale, voluti dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, un anno fa avevano tracciato la rotta per la riforma del sistema penitenziario, ma quanto, di tutto il lavoro svolto dagli esperti chiamati raccolta nel 2015 dal Guardasigilli, è stato poi effettivamente recepito? Come e quanto è cambiato il carcere?
La risposta arriva dalla relazione presentata dal Capo del Dap (dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), Santi Consolo, nella riunione promossa ieri dal ministro Orlando per fare il punto della situazione a un anno dalla cerimonia che, nell’aprile 2016, concluse il lavoro dei Tavoli. Un percorso destinato a proseguire con un organismo permanente che vedrà coinvolti i coordinatori dei Tavoli e il coordinatore del Comitato scientifico, Glauco Giostra.

Ecco, argomento per argomento, quali misure e quali progetti sono stati adottati dall’amministrazione penitenziaria e quali sono in corso di adozione “per orientare – scrive Santi Consolo – un nuovo modo d’essere dell’esecuzione penale, nel solco di quanto emerso dal lavoro degli Stati generali”.

Tavolo 1 – Architettura e carcere. Predisposti “innovativi modelli architettonici e gestionali per il nuovo istituto di Nola e per le nuove strutture in ampliamento dell’istituto di Brescia Verziano, opere di cui è prevista la realizzazione in proseguimento dell’attività del Piano Carceri”. Previstiinvestimenti per circa 3,12 milioni di euro nelle colonie di Is Arenas, Isili e Mamone e per circa 2 milioni di euro nell’isola di Gorgona.Riattivata l’attività diCassa Ammende che nelle ultime 6 sedute ha approvato 65 progetti mentre altri 199 sono stati istruitie sono in attesa di approvazione”.

Tavolo 2: vita detentiva, responsabilizzazione del detenuto, circuiti di sicurezza.
Per favorire i contatti dei detenuti con i familiari, si sta implementando l’utilizzo di Skype sul territorio nazionale. Ulteriormente disciplinata la corrispondenza telefonica su cellulari:i detenuti di media sicurezza possono telefonare a cellulari senza le limitazioni che permettevano le chiamate solo in assenza di comunicazione nei 15 giorni precedenti.
Carcere duro: per il trattamento dei detenuti sottoposti al 41 bis, è stata elaborata una circolare che mira a una piena funzionalità del regime “con l’esclusione di ogni disposizione che possa essere interpretata come inutilmente afflittiva”. Previsto un apposito corso formativo per il personale di custodia dei 41 bis.

Tavolo 3: donne e carcere. Istituito l’Icam di Lauro, che va ad affiancarsi alle 4 strutture già presenti a Milano, Venezia, Torino e Senorbì. Verificate settimanalmente le presenze di detenute madri, con figli al seguito nel circuito detentivo per valutare la possibilità di inserimento negli Icam. Attività di impulso e sostegno alle progettazioni in corso per la realizzazione di nuovi Icam (previsti a Firenze e Roma).
“Grande interesse è stato riservato all’avvio del progetto ‘La Casa di Leda’ finalizzato alla realizzazione di una Casa Famiglia Protetta per genitori agli arresti domiciliari o in misura alternativa, a Roma. La sede è stata resa agibile con interventi di manutenzione effettuati da un gruppo di detenuti in articolo 21, ristretti a Rebibbia. Avviata attività di formazione con particolare riferimento al personale di Icam e sezioni nido, ed al personale in servizio nelle sale colloqui degli Istituti.
Prevista la trasformazione della casa circondariale di Firenze ‘Sollicciano’ in istituto interamente maschile con possibilità di trasferire le detenute presso la casa circondariale di Firenze ‘Gozzini’ che diverrebbe istituto esclusivamente femminile.Mentreil reparto ‘Autonomo’ della casa circondariale di Benevento verrà destinato a sezione femminile”.

Tavolo 4: minorità sociale, vulnerabilità e dipendenze. “Continua è l’attività di monitoraggio per l’attuazione dei protocolli di intesa sottoscritti negli ultimi due anni dal ministro della Giustizia con diverse regioni. Le intese mirano a consolidare la collaborazione tra l’Amministrazione, gli Enti locali e la Magistratura di Sorveglianza per potenziare le capacità recettive delle comunità residenziali, anche di tipo terapeutico, idonee ad ospitare detenuti agli arresti domiciliari o in misura alternativa: neldatabase ‘monitoraggio condizioni detentive’è stata prevista una nuova scheda, denominata “detenzioni brevi”, utile a conoscere quanti sono i detenuti in condizione di accedere a misure alternative, le proposte avviate d’ufficio e quante, di queste, risultano approvate dai magistrati di sorveglianza.

Detenuti con disabilità: “Per i soggetti con limitazioni funzionali, si sollecita la promozione dicorsi di care-givers per formare detenuti lavoranti con competenze adeguate secondo il modello di care givers familiare per assicurare alle persone detenute con disabilità l’assistenza per l’igiene della persona, l’aiuto nel movimento e la mobilità in relazione alla limitazione motoria, le modalità di relazione, l’alimentazione del paziente, le forme di allerta e di intervento per le emergenze”.
Sex offenders: “E’ stato istituto un gruppo di lavoro denominato ‘Cabina di regia sex offender’ per la definizione di protocolli di intervento per la valutazione del rischio e l’individuazione del trattamento più idoneo per gli autori di reati sessuali”.

Per l’attuazione del Piano biennale nazionaleper la prevenzione e contrasto all’abuso e sfruttamento di minori, il Dap sta partecipando ai lavori del tavolo su sviluppo di progettualità indirizzate ad autori di reato e vittime.
Suicidi in carcere: “Per ridurre il numero dei suicidi in carcere, è stata predisposta la bozza di un Piano Nazionale per la Prevenzione delle condotte suicidiarie. Lo scorso 6 marzo è stata avanzata richiesta di ulteriore convocazione del Tavolo di Consultazione Permanente per la sanità penitenziaria per dare nuovo impulso alle attività dirette alla condivisione del Piano”. (Teresa Valiani)

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