Carcere e lavoro, ddl del Cnel trasmesso alle Camere. “Interviene sulla legge Smuraglia”
“La legge Smuraglia, che prevede sgravi contributivi e fiscali per le imprese o cooperative che assumono detenuti in stato di reclusione o ammessi al lavoro all'esterno, ad oggi non è ancora utilizzata al massimo delle sue potenzialità. Un terzo dei fondi stanziati non viene assegnato. Inoltre, il 37% delle risorse è destinato ad aziende che operano in una sola regione italiana: la Lombardia. Il Disegno di Legge presentato dal Cnel ha l’obiettivo di assicurare l’applicazione effettiva di questa norma anche nelle altre regioni, stimolando così tutti gli operatori del settore e valorizzando la presenza degli organismi datoriali, dei sindacati, del terzo settore, delle imprese: i corpi intermedi, rappresentati ampiamente all’interno del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro”. Lo ha affermato Massimiliano Monnanni, Segretario Generale del Cnel, intervenuto alla trasmissione Radio Anch’io su Rai Radio Uno, illustrando i punti salienti del DDL CNEL n.1 del 2024 recante “Disposizioni per l’inclusione socio-lavorativa e l’abbattimento della recidiva delle persone sottoposte a provvedimenti limitativi o privativi della libertà personale emanati dall’Autorità Giudiziaria”, approvato dall’Assemblea del Cnel il 29 maggio scorso e trasmesso alle Camere.
“L’altra misura centrale del DDL Cnel – ha aggiunto Monnanni – è la parità di trattamento economico dei detenuti che lavorano, inclusi coloro che esercitano la loro professione all’interno delle strutture carcerarie. Attualmente, infatti, i detenuti alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria hanno un trattamento economico di gran lunga inferiore rispetto a quanto previsto dai contratti collettivi nazionali”.
“Il Cnel – ha concluso il Segretario Generale – vuole concorrere alla attuazione dell’articolo 27 della Costituzione, rispettando il principio della funzione rieducativa e riabilitativa del carcere. Siamo partiti da un Accordo interistituzionale sottoscritto con il Ministero della Giustizia fino ad arrivare alla giornata di lavoro dello scorso 16 aprile, che ha visto la partecipazione al CNEL di oltre 400 operatori del settore. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, in collaborazione con il Ministero della Giustizia e il DAP, ha dunque l’obiettivo ambizioso di ripensare il sistema carcere, sulla base di un’attenta analisi dell’intero ordinamento penitenziario e introducendo una serie di misure che possano contribuire a trasformare il lavoro in carcere e fuori dal carcere in uno strumento efficace e duraturo di reinserimento sociale”.