12 dicembre 2016 ore: 15:10
Giustizia

Carcere, il garante Nobili: “Più lavoro e trattamento per i detenuti delle Marche”

“Passata l’emergenza sovraffollamento, ora bisogna concentrarsi sui progetti che garantiscano una migliore qualità della vita dei detenuti e il loro reinserimento nella società”. La fotografia degli istituti marchigiani nel Report 2016 del Garante dei diritti
Presentazione rapporto Carceri del Garante delle Marche 1

ANCONA – “Terminata la fase dell’emergenza, ora bisogna concentrare gli sforzi sulle attività trattamentali e sulle reali possibilità di occupazione che le Marche possono offrire alle persone detenute nel momento del ritorno in libertà. Ma la Regione, da sola, non può coprire tutte le esigenze”.
E’ stato un viaggio durato un anno quello compiuto dal Garante dei diritti delle Marche, Andrea Nobili, nei 7 istituti di pena della regione: più di 600 incontri, tra colloqui con i detenuti e confronti con gli operatori penitenziari, per fotografare e aggiornare la situazione delle carceri. Il relativo Report è stato presentato questa mattina a Palazzo delle Marche alla presenza del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo.

In controtendenza con il dato nazionale, che vede un aumento del numero dei detenuti (dai 52.294 del 2015 ai 54.465 del 2016), nelle Marche le presenze negli istituti penitenziari, secondo i dati aggiornati al 30 settembre 2016, sono in ulteriore discesa: dagli 860 del 2015 agli 823 del 2016, di cui 277 stranieri rispetto ai 340 dell’anno precedente. Il dato comprende anche le presenze nel carcere di Camerino (51 detenuti di cui 8 donne e 32 stranieri), chiuso per i danni strutturali causati dal terremoto e i cui detenuti sono stati trasferiti nell’istituto romano di Rebibbia.

Nella classifica delle presenze, al primo posto, come sempre, c’è la casa circondariale di Pesaro – Villa Fastiggi con 222 detenuti (di cui 97 stranieri e 16 donne) per una capienza complessiva di 153 unità. A seguire Fossombrone con 161 (25 stranieri e 78 in alta sicurezza) a fronte di 201 posti disponibili;  Marino del Tronto con 123 (23 stranieri e 44  in regime di 41 bis) su 104;  Barcaglione con 109 (44 stranieri) su 100; Montacuto con 105 (43 stranieri) su 212, Fermo 52 (13 stranieri) su 41. Annunciata l’istituzione di due sezioni di alta sicurezza, che dovrebbero ospitare in tutto 92 persone, al termine dei lavori di ristrutturazione nel carcere di Montacuto.

Personale, situazione sanitaria e Rems. Escludendo Camerino, sono presenti 646 agenti di polizia penitenziaria (su 739 assegnati), 20 educatori e 10 psicologi. Mentre sul fronte della situazione sanitaria, le tossicodipendenze mantengono sempre il primato con  200 detenuti che presentano problemi di droga accertati, mentre sono 75 quelli affetti da epatite.
Per quanto riguarda la Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Monte Grimano Terme, si registrano 19 ospiti, di cui 14 provenienti dalle Marche.

Le criticità. “Le criticità più significative che abbiamo registrato – sottolinea Nobili – sono in controtendenza rispetto a quanto segnalato dagli Stati generali sull’esecuzione penale (che hanno indicato tra le priorità l’innalzamento della qualità della vita dei detenuti attraverso attività culturali, di formazione professionale e a sostegno dell’affettività ndr) e riguardano l’impegno sul fronte delle attività trattamentali, con una compressione delle risorse a disposizione. La Legge 28 è stata finanziata per il 2016 e la Regione Marche sta facendo tutto quello che è di sua competenza, ma non è pensabile che da sola riesca a coprire tutto. Il punto è che le Marche, come altre regioni, svolgono un ruolo di supplenza, che dovrebbe essere considerato integrativo. C’è bisogno di sostegno, così come per il lavoro esterno al carcere che meriterebbe interventi più importanti, e per incrementare la presenza degli psicologi in tutti gli istituti. Complessivamente il sistema è adeguato, c’è attenzione al miglioramento della qualità della vita interna, come all’affettività, ma, ad esempio su quest’ultimo punto, siamo ancora lontani dalla completa tutela dei legami tra i detenuti e le loro famiglie”.

“Nel complesso - si legge nel report - le visite sono state organizzate in modo da coniugare più esigenze”. “L’obiettivo principale – spiega il Garante – è stato quello del confronto con tutti gli operatori. In secondo luogo, oltre ai colloqui con i detenuti, sono stati presi in considerazione gli aspetti strutturali degli istituti dopo gli eventi sismici che hanno colpito la nostra regione e che hanno determinato la chiusura del penitenziario di Camerino”.
Nobili ha evidenziato “il positivo rapporto con le direzioni e con la Polizia penitenziaria, a cui va riconosciuto il merito di adoperarsi con competenza e sensibilità”. Ma nello stesso tempo ha ribadito che “è necessario continuare ad impegnarsi, con sensibilità e umanità, per garantire condizioni di vita dignitose anche per chi si trova a vivere in carcere”.

Secondo il presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, “anche se si registra una diminuzione della popolazione carceraria, la questione del sovraffollamento va comunque monitorata costantemente, come va incrementata la presenza degli agenti, degli educatori e degli psicologi”. Altro aspetto importantissimo, anche per Mastrovincenzo, quello delle attività trattamentali: “La Regione, anche dietro la sollecitazione contenuta nella mozione approvata dal Consiglio, ha stanziato 400.000 euro, ma sono mancate all’appello le risorse statali”.
All’incontro hanno partecipato anche Marco Nocchi, responsabile per la Regione dell’area prevenzione disagio sociale e dipendenze patologiche, Franco Dolcini che segue l’area sanitaria di Montacuto e Bargaglione e  Nicola De Filippis, comandante della polizia penitenziaria di Montacuto. Proprio sul fronte dei finanziamenti, Nocchi ha sottolineato che nel 2017 sarà possibile prevedere uno stanziamento di 700.000 euro, di cui 400 per le attività trattamentali e 300 per l’inclusione lavorativa da finanziare tramite il Fondo sociale europeo.

L’esecuzione penale esterna. Gli interventi messi in atto sul territorio dagli Uepe (Uffici di esecuzione penale esterna) del Ministero ammontano a 4.065, di cui 2.328 per l’ ufficio di Ancona (comprendente anche Pesaro) e 1.737 per quello di Macerata (con Fermo ed Ascoli Piceno). Le esecuzioni penali esterne sono complessivamente 1.909 (1.053 e 856).

Il futuro e il ruolo della società. “Quando parliamo del ruolo della società nell’opera di reinserimento dei detenuti dobbiamo fare una distinzione - spiega il Garante delle Marche - tra le opere di sensibilizzazione, che sono importanti e su cui ci si sta impegnando molto senza inversione di tendenza, e l’attivazione di progetti strutturati che accompagnino il detenuto nel reinserimento sociale. In questo senso stiamo lavorando affinché in uno degli istituti marchigiani, quello di Ancona-Barcaglione, si attivi un polo di formazione professionale che dovrebbe prendere il via già dal prossimo anno”. (Teresa Valiani)

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