17 ottobre 2016 ore: 18:50
Giustizia

Carcere, la garante: “L’Ausl minimizza i problemi igienici”

Muffe nelle docce, aspiratori mal funzionanti, infiltrazioni dal soffitto. Elisabetta Laganà nella relazione annuale bacchetta l’Ausl sulle condizioni della Dozza. Secondo la garante: “L’azienda sanitaria dà per risolte criticità che invece sono ancora presenti”

BOLOGNA – La Garante dei detenuti del Comune di Bologna Elisabetta Laganà “bacchetta”, nella sua relazione annuale, l’Ausl riguardo alle condizioni igieniche del carcere bolognese della Dozza. Secondo Laganà, infatti, la relazione preparata dall’Azienda sanitaria dopo la visita del 22 giugno tenderebbe, infatti, a minimizzare alcuni problemi, e darebbe per risolte alcune criticità invece ancora presenti. In particolare, segnala la Garante, la relazione Ausl “evidenzia ancora il sovraffollamento dell’Istituto (al momento della relazione erano presenti meno di 700 persone, che però, il 4 luglio, erano già salite a 714)” il che, “oltre a comportare evidenti problemi di vivibilità e di privacy, è complicato dall’usanza di utilizzare il bagno della cella come deposito per gli alimenti”. L”azienda osserva, inoltre, che “nonostante lo stanziamento dei fondi per gli interventi di manutenzione della cucina del maschile, i lavori non hanno avuto inizio, causa anche la necessità di provvedere ad ulteriori manutenzioni, che determinano la sforatura del budget previsto”. Si evidenziano poi “il problema delle muffe nelle docce, la cui formazione deriva dal malfunzionamento degli aspiratori malfunzionanti per rotture frequenti non di causa tecnica, e la conseguente indicazione di realizzare dei rivestimenti in materiale plastico, oltre al problema delle infiltrazioni nel soffitto della Cappella del penale”.  

Infine, l’Ausl afferma che “il problema delle blatte sembra essere risolto, così come quello degli insetti degli ambienti umidi, per cui si raccomanda alla ditta di disinfestazione di eseguire interventi con maggiore frequenza, e auspica il ripristino dei dissuasori meccanici antipiccione, dato che i volatili sono ancora molto numerosi”. Ben diversa l’opinione di Laganà, secondo cui “la struttura presenta costanti problemi di infiltrazioni, e necessita di continua manutenzione. Soprattutto l’area delle docce comuni risente in modo più grave di questo disagio, e spesso i soffitti, malgrado gli interventi di risanamento, si ricoprono nuovamente di muffe nocive per la salute”. Nel dettaglio, osserva la Garante, al 16 luglio sono stati realizzati i pavimenti nella maggior parte delle sezioni, che ora sono molto più igienizzabili; una stanza da adibire a persona disabile, al primo piano della sezione infermeria; la modifica dell’impianto elettrico nella sezione 3C per permettere alla persona l’accensione e lo spegnimento della luce e televisione della cella (unica sezione in cui questa modifica è stata realizzata); i lavori al secondo piano della sezione femminile per avere spazi per attività lavorative, che ora ospitano la sartoria e alcune stanze. Tuttavia, prosegue, “nella visita del 21 luglio è emerso che le docce comuni della sezione 3A e D hanno il soffitto scrostato ed ammuffito, ed è stata segnalata dei detenuti la presenza di scarafaggi anche nelle celle, praticamente in tutte le sezioni”. Inoltre, al secondo piano sezioni A, B e C, D le docce presentano muffe, e i pavimento sono ancora da rifare”. Ancora, “al primo piano sezione A le docce presentano muffe, e nella sezione penale è stata chiusa la cappella, che aveva subito ingenti danni per il crollo di una parte del soffitto a causa delle infiltrazioni dai locali degli agenti al piano superiore”. Altro problema “più volte segnalato dai detenuti, diversamente da quanto descritto dall’Ausl, è la presenza delle blatte, a cui si aggiunge anche qualche segnalazione sull’esistenza di topi”.  

“Un altra criticità segnalata dai detenuti del penale è la presenza delle cosiddette bocche di lupo, finestroni che non danno la possibilità di vedere dall’esterno, ma che consentono solo il passaggio dell’aria e della luce, che nella sezione B penale impediscono all’aria di circolare”. Infine, Laganà ricorda “un problema storico della Dozza, quello della fornitura di acqua calda, soprattutto nei piani più elevati, provocato dal deterioramento dell’impianto di riscaldamento”. Sul punto, la Garante scrive che “i disservizi segnalati dai detenuti vengono puntualmente esposti all’Amministrazione penitenziaria”, aggiungendo che “il problema del riscaldamento ed erogazione di acqua calda coinvolge, solitamente, anche il personale di Polizia penitenziaria”. Il disagio, chiude Laganà, “è stato oggetto di un reclamo collettivo da parte dei detenuti, che l’hanno inviato formalmente al magistrato di Sorveglianza di Bologna”, oltre che di una “segnalazione alle Istituzioni competenti delle Camere penali di Bologna, inviato il 19 febbraio a seguito del protrarsi del disagio”. (Dire)

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