Carcere, la Lombardia ha una nuova legge sulla tutela dei detenuti
MILANO - Inclusione sociale e lavorativa delle persone detenute, riduzione della recidiva e nuove modalita' di formazione delle guardie carcerarie in rete con l'associazionismo. Questi i principali contenuti della nuova legge per la tutela dei detenuti, approvata oggi dal Consiglio regionale lombardo con con 54 voti a favore (maggioranza di centrodestra, Pd e M5s) e cinque astensioni (Patto Civico e Insieme per la Lombardia). Il relatore del provvedimento e' il consigliere regionale Angelo Fanetti (Lista Maroni), presidente della commissione speciale Carceri, che nei mesi scorsi ha svolto visite in tutte le strutture penitenziarie regionali. "Con questa legge prendiamo atto del nuovo contesto normativo nazionale e degli effetti della riforma sanitaria in Lombardia", dice Fanetti, secondo cui il territorio lombardo "si conferma all'avanguardia credendo con i fatti alla funzione rieducativa del carcere, stanziando risorse per la risocializzazione dei detenuti che passa dal lavoro, dalla scuola, dall'arte, ma anche dall'integrazione del carcere con la Pa, il Terzo settore e in generale con il contesto territoriale di riferimento", oltre che le nuove forme di formazione delle guardie carcerarie, "per noi iniziativa fondamentale", conclude.
In Lombardia si stimano 8.000 persone detenute (di cui 5.000 con condanna definitiva), 14.000 quelle condannate a misure alternative al carcere. Un articolo specifico del provvedimento riguarda il Difensore regionale come Garante dei detenuti, per contribuire, alla tutela dei diritti delle persone incarcerate o ammesse alle misure alternative. Un piano innovativo e ambizioso che, secondo la clausola valutativa introdotta su parere del Comitato paritetico di controllo e valutazione, sara' monitorato ogni due anni. Per il 2017 la norma stanzia un milione di euro.
L'aula ha approvato anche un ordine del giorno del Pd, poi emendato, per impegnare la giunta regionale "ad attivarsi presso il ministro della Giustizia affinche' venga presa in considerazione l'ormai cronica carenza di personale amministrativo e giudiziario" presso il Tribunale di sorveglianza di Milano e Brescia. "La legge approvata oggi in Consiglio regionale parte dal presupposto che per contrastare la recidiva l'unica misura veramente efficace sia il recupero della persona. I numeri parlano chiaro: la' dove i detenuti seguono progetti di formazione e lavoro, come gia' avviene in alcune strutture presenti in Lombardia, la recidiva scende al 10%, contro una media del 90% di chi trascorre invece la detenzione in completa inattivita'", dichiara presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, che nell'ambito dell'iniziativa 100 Tappe in Lombardia aveva sottolineato la necessita' di un intervento entro fine legislatura sul tema.
A detta del presidente del Consiglio lombardo, "questo provvedimento risponde meglio alle esigenze del mondo carcerario perche' punta sul recupero del detenuto anche attraverso progetti specifici come quelli culturali e sportivi; la formazione degli operatori del settore e dei volontari, il rafforzamento dei legami con i famigliari, il contrasto alla dispersione scolastica ma, soprattutto, attraverso l'inserimento lavorativo anche con progetti sperimentali di imprenditoria sociale". Insomma, un'operazione concreta e non aleatoria quella approvata da Palazzo Pirelli, "perche' solo un investimento vero sulla persona umana puo' favorire un pieno reinserimento", conclude Cattaneo. (DIRE)