19 dicembre 2013 ore: 11:19
Giustizia

Carcere, lavoro sempre più “frazionato”: 11 mila detenuti dipendenti del ministero

Rapporto Antigone. Solo 13 mila i carcerati che svolgono attività lavorativa, sarebbero ancora meno se non impiegassero più detenuti sulla stessa mansione. “Aziende pressoché assenti”. Istruzione: 953 i corsi scolastici attivati
Stefano Pavesi/Contrasto Carcere e lavoro, Laboratorio di falegnameria

ROMA – Poco più di tredicimila persone in carcere sono impegnate in attività lavorative, di cui la maggioranza (11.579) alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria. “Una percentuale decisamente bassa rispetto al passato, ma che sarebbe ancora più bassa se negli istituti non si ricorresse al frazionamento sempre maggiore dei posti di lavoro” scrive l’Osservatorio di Antigone nel suo decimo rapporto sulle condizioni di detenzione. “Dove un tempo lavorava un detenuto - si aggiunge -, ricevendo un compenso dignitoso, oggi possibilmente lavorano in due, e spesso per periodi tempo molto brevi, in modo da dar spazio a rotazione a più detenuti possibile”. I detenuti che lavorano per datori esterni sono 882 lavorano in carcere e 1.266 fuori in semilibertà o in articolo 21, ma sono distribuiti in modo molto diseguale nel paese: il  39 per cento è in Lombardia, il 24,8 per cento in Veneto e il 10 per cento nel Lazio. “Nel resto del paese le aziende in carcere sono pressoché assenti”.

Novità sul fronte del lavoro arrivano dalla legge Smuraglia, nata per favorire con incentivi fiscali e contributivi il ruolo dell’imprenditoria in carcere, che per Antigone “ha fallito il suo scopo. Per questo, nel corso del 2013, sono intervenute modifiche importanti”. In particolare, è aumentata la disponibilità di risorse, passando dai 2,5 milioni di euro degli ultimi anni ai 20,6 previsti per il 2013. Dal 2014 le risorse disponibili saranno di circa 10 milioni l’anno. Il periodo di applicazione è esteso, da a 18 mesi (o in alcuni casi 24) dopo la fine della pena. Si prevede inoltre una riduzione del cento per cento delle aliquote contributive e l'aumento fino a 700 euro del credito di imposta.

Sul fronte dell’istruzione, sono stati attivati 953 corsi scolastici, di cui solo 205 di secondo grado. Altri 316 sono gli iscritti all’Università, di cui 52 stranieri) (Scienze politiche, Lettere e Giurisprudenza le facoltà più gettonate). I laureati sono 18. Nella prima metà del 2013 sono stati attivati 251 corsi di formazione professionale che hanno coinvolto 2.989 detenuti. Nello stesso periodo se ne sono conclusi 173, portati a compimento con successo da 1.711 detenuti. (gig)

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