Carcere, Lorenzin: consentire ai detenuti di curarsi negli istituti di pena
"Il tema centrale e' garantire una presa in carico del paziente, piu' organizzata e meno frammentata. Ed anche garantire la presenza sanitaria, consentendo ai detenuti di curarsi permanendo nelle carceri. Occorre puntare sulla presa in carico del paziente ristretto, sul trattamento e sulla prevenzione, garantendo tutte quelle opzioni di salute necessarie per salvare la vita". Cosi' il ministro della salute Beatrice Lorenzin concludendo i lavori, questa mattina a Napoli, del convegno "Campania, le buone pratiche in sanita' penitenziaria", organizzato al centro congressi del carcere di Secondigliano dal Garante dei Detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello. Per la titolare del dicastero serve un intervento "molto serio, anche nei prossimi anni per quanto riguarda proprio la metodologia e le best practice da utilizzare in carcere, sia nell'arrivo sia nella presa in carico. Abbiamo previsto, nelle more dei decreti attuativi della riforma penitenziaria, tutta una serie di misure da attuare proprio in carcere. Cioe' permettere l'accesso alle prestazioni sanitarie all'interno delle strutture carcerarie".
Nelle sue conclusioni, Lorenzin ha ricordato che il ministero ha investito 500mila euro, per la prima volta, nel 2015, per lo screening della salute della popolazione carceraria, sulla quale non c'era un dato. Da esso sono emersi numeri sconfortanti: il 7% dei detenuti ha l'epatite C che, se non debitamente curata, conduce alla morte, e il 2% ha l'Hiv. Un altro capitolo da affrontare riguarda le malattie dovute a difficolta' neuropsichiatriche. "Il lavoro fatto su Opg non e' banale - ha spiegato il ministro -, anche in Conferenza Stato Regioni abbiamo insistito per la presa in carico pazienti con patologie psichiatriche. Questo Ministero si e' fortemente impegnato sulla salute delle donne in carcere e su quella dei minori, perche' la sfida piu' grande e' restituire alla societa' i nostri giovani, in condizioni di salute psico fisica, e contrastare l'emergenza delle tossicodipendenze, che presenta numeri impressionanti anche per il ritorno all' eroina da parte dei giovani, un fenomeno connesso alla dipendenza e alla criminalita'". Su questi argomenti, Beatrice Lorenzin ha annunciato un convegno, che si terra' il 28 febbraio al ministero e, nel concludere i lavori, ha ringraziato tutta la Polizia Penitenziaria e i volontari per "l'immenso e prezioso lavoro" che svolgono ogni giorno negli Istituti penitenziari. (DIRE)