16 agosto 2014 ore: 15:54
Giustizia

Carcere, mancano i fondi per il carburante: difficoltà per sopralluoghi e visite

Il garante regionale dei detenuti Marroni scrive al ministro Orlando: “i tagli relativi alla gestione degli automezzi limitano la possibilità degli oltre 30 assistenti sociali”. A rischio l’operatività dell’Ufficio esecuzione penale esterna”
carcere, chiave in primo piano

ROMA – “Il taglio drastico al capitolo di bilancio del Ministero relativo alla gestione degli automezzi e all’acquisto di benzina, ha fortemente limitato la capacità di spostamento degli oltre 30 assistenti sociali operanti nei territori di Roma e di Latina”: è quanto segnala il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni in una lettera indirizzata al ministro della Giustizia Andrea Orlando. I tagli imposti dalla spending review metterebbero infatti a rischio l’operatività dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (Uepe.) di Roma e Latina. Marroni chiede quindi “di ripristinare al più presto la piena operatività dell’Uepe di Roma e Latina, perché questi uffici sono fondamentali nel percorso di riforma e di sfollamento delle carceri italiane che proprio in queste settimane sta facendo vedere i primi, incoraggianti, risultati. Oggi – riferisce Marroni - gli operatori non possono perfezionare i sopralluoghi per coloro che hanno chiesto, dal carcere, di beneficiare della legge 10/2014 (la c.d. svuotacarceri) che prevede la possibilità di scontare gli ultimi 18 mesi nel proprio domicilio. Un vero e proprio paradosso – osserva -  perché da un lato si varano leggi volte a migliorare la qualità di vita nelle carceri, dall’altro si sottraggono agli uffici strumenti e fondi necessari a che tali norme vengano effettivamente applicate. Gli Uepe, invece, andrebbero potenziati coerentemente con l’art.27 della Costituzione, che attribuisce alla pena una funzione di reinserimento e di socializzazione”.

Gli Uepe sono uffici periferici del Ministero della Giustizia la cui competenza principale riguarda la gestione delle misure alternative alla detenzione (affidamento in prova la Servizio Sociale, affidamento in casi particolari, detenzione domiciliare e semilibertà). Gli Uepe svolgono inchieste utili a fornire i dati occorrenti all'applicazione, la modifica, la proroga e la revoca delle misure di sicurezza e indagini socio-familiari per l'applicazione delle misure alternative, formulano proposte all'autorità giudiziaria sul trattamento da applicare ai detenuti ammessi all'affidamento in prova e alla detenzione domiciliare, controllandone l'esecuzione.

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