5 febbraio 2016 ore: 14:34
Giustizia

Carcere, Mauro Palma è il nuovo Garante dei detenuti

La nomina formalizzata con decreto del Presidente della Repubblica e resa nota dal ministero della Giustizia. Il guardasigilli Andrea Orlando: “Tappa importante nella complessiva nuova fase di riflessione sull'esecuzione penale e sulla fisionomia della detenzione”
Carcere, mani giunte che escono da sbarre - SITO NUOVO

ROMA - Mauro Palma è il nuovo Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. La sua nomina, insieme a quella dell’avvocato Emilia Rossi come membro, è stata formalizzata in un decreto del Presidente della Repubblica e resa nota oggi dal ministero della Giustizia. Arriva così a compimento l’istituzione di una funzione di garanzia e monitoraggio della complessa area della privazione della libertà personale, prevista dalla legge n. 10 del 2014 e fortemente voluta sia dal ministro della Giustizia, sia dal mondo del volontariato e degli operatori che agiscono in tale settore. La candidatura per il secondo Membro, previsto dalla legge, è nella fase conclusiva del percorso parlamentare.

“L’istituzione sul piano operativo del Garante nazionale è una nuova importantissima tappa nella complessiva nuova fase di riflessione sull’esecuzione penale e sulla fisionomia della detenzione – ha commentato il guardasigilli Andrea Orlando-. Il Garante si occuperà di tutte le diverse forme di privazione della libertà, dalla custodia nei luoghi di polizia, alla permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione, ai trattamenti sanitari obbligatori, in particolare nelle residenze di esecuzione delle misure di sicurezza psichiatriche (REMS), così coinvolgendo anche altre amministrazioni con le quali si è già avviata la collaborazione”.

Sul piano nazionale, spiega la nota del ministero, il Garante coordinerà il lavoro dei Garanti regionali, già operativi in molte regioni, mentre sul piano internazionale “costituirà quell’organismo di monitoraggio nazionale indipendente – aggiunge il ministero - richiesto agli stati aderenti al Protocollo opzionale per la prevenzione della tortura (OPCAT), ratificato dall’Italia nel 2012”. Il Garante nazionale, inoltre, potrà visitare senza preventiva autorizzazione, i diversi luoghi di detenzione, avere accesso alle informazioni e alle persone, in uno spirito di collaborazione volto a prevenire situazioni di rischio e a promuovere una sempre maggiore cultura del rispetto di chi è privato della libertà e di chi in tali difficili contesti opera. Il Garante riferirà annualmente al Parlamento sulla propria attività.

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