1 settembre 2023 ore: 12:14
Giustizia

Carcere minorile Bologna, Garante: “Verso il deterioramento delle condizioni di vita di ragazzi e operatori”

E' il Garante per i diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Bologna, Antonio Ianniello, a fare il punto della situazione sulla struttura cittadina. “La deriva, nell’assenza di interventi, potrebbe anche portare verso una inaccettabile assimilazione della detenzione minorile alla detenzione degli adulti, aumentando e proliferando il tempo vuoto e privo di qualità”
Giustizia minorile, ragazzo seduto

“Anche il sopralluogo di ieri ha confermato la preoccupazione relativa alla situazione del locale carcere minorile sulla quale ha avuto un impatto assai negativo l’apertura del secondo piano detentivo, iniziata a far data dall’ottobre 2021, che ha di fatto raddoppiato la capienza regolamentare dell’istituto (da 22 a 40 ragazzi). Così, a oggi, ci troviamo in una situazione in cui sono presenti 45 ragazzi, a fronte di una capienza regolamentare di 40. Sono 26 i ragazzi maggiorenni fino ai 25 anni e 19 i minorenni e fra questi colpisce il dato numerico relativo agli stranieri minori non accompagnati che risultano 12”. Il Garante per i diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Bologna, Antonio Ianniello, a fare il punto della situazione sulla struttura cittadina. E a rilevare che “proprio dall’apertura del secondo piano detentivo che sono iniziate anche le attuali difficoltà anche perché si è proceduto in questo senso - apertura avvenuta peraltro in un contesto strutturale inadeguato in quanto gli spazi sono ricavati da un edificio storico riadattato per l'uso carcerario - senza alcun incremento dei professionisti che, a tempo pieno, curano gli interventi educativi dedicati ai ragazzi, né alcuna traccia, nei fatti, di ampliamento della pianta organica degli operatori della Polizia Penitenziaria”.

“Raddoppiando il numero dei ragazzi sono così anche nei fatti raddoppiate le varie ed eventuali essenziali attività che possono comportare il loro accompagnamento/traduzione all’esterno in condizioni di sicurezza (visite mediche, udienze, trasferimenti), ma il dato numerico del personale dedicato, come detto, è rimasto invariato – continua il garante -. Durante la corrente stagione estiva proprio l’attuale carenza di organico degli operatori della Polizia Penitenziaria ha comportato la saltuaria riduzione delle attività educativo-trattamentali in favore dei ragazzi, nella misura in cui la mancanza del personale che deve garantire le condizioni di sicurezza può non consentire il regolare svolgimento delle attività”.

Continua Ianniello: “Ciò che non risulta essere in discussione è la vocazione educativo-trattamentale dell'istituto che rimane ampia e solida, attraverso il quotidiano impegno della direzione e dello staff tutto, ma risulta evidente il deterioramento delle condizioni necessarie per mantenere un’accettabile qualità dell’esperienza detentiva per i ragazzi. Tale deriva, nell’assenza di interventi che vadano a incidere sulla qualità delle condizioni di vita dei ragazzi e delle condizioni di lavoro degli operatori, potrebbe anche portare verso una inaccettabile assimilazione della detenzione minorile alla detenzione degli adulti, aumentando e proliferando il tempo vuoto e privo di qualità che i ragazzi devono trascorrere nelle celle e i contenuti di mera detenzione e/o di mero contenimento nei loro confronti”.

Conclude il Garante: “In questo contesto è prioritario (e doveroso) focalizzare l’attenzione anche sulle condizioni di lavoro degli operatori perché il rischio concreto che potrebbe configurarsi è che il crescente affanno che il personale sta attraversando possa anche andare a incidere in negativo sulla congruità degli stessi interventi posti in essere. Tali preoccupazioni sono state anche formalizzate nel luglio scorso ai vertici del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità”.
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