22 febbraio 2018 ore: 16:37
Giustizia

Carcere, negli ospedali della Campania 34 posti letto per oltre settemila detenuti

Su 7.293 detenuti in Campania, ci sono 34 posti nelle aziende ospedaliere. A dichiaralo Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Regione, sottolineando come occorra incrementarne la disponibilita' e garantire nelle strutture sanitarie delle c...

Su 7.293 detenuti in Campania, ci sono 34 posti nelle aziende ospedaliere. A dichiaralo Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Regione, sottolineando come occorra incrementarne la disponibilita' e garantire nelle strutture sanitarie delle carceri macchinari essenziali, "come la tac e la risonanza magnetica, e la presenza stabile del personale medico ed infermieristico. Perche' - aggiunge - a chi e' diversamente libero va pienamente garantito il diritto alla salute ed un'organizzazione che consenta di dare una risposta sanitaria di qualita'". Ciambriello si e' pronunciato intervenendo oggi al convegno - da egli stesso organizzato - sul tema 'Campania, le buone pratiche in sanita' penitenziaria', al centro congressi del carcere di Secondigliano. All'incontro ha partecipato anche il mnistro della Salute Beatrice Lorenzin.

"Apprezzabile" per il garante e' "il lavoro che sta svolgendo il governo che oggi ha approvato i decreti attuativi della riforma dell'ordinamento penitenziario, puntando ampiamente su nuovi strumenti per allargare la sanita' penitenziaria". Ed anche dall'Asl Napoli 1 Centro e' arrivato il supporto utile per "affrontare le grandi problematiche che affliggono particolarmente le carceri di Secondigliano e di Poggioreale dove, grazie all'impegno delle Direzioni carcerarie e del Corpo della Polizia Penitenziaria, si sta lavorando su progetto di sviluppo della sanita' penitenziaria".

Tra gli intervenuti: Giulia Russo, direttrice dell'istituto penitenziario 'P. Mandato' di Secondigliano; Giuseppe Martone, Provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria per la Campania; Mario Forlenza, direttore generale dell'Asl Napoli 1 Centro; Maria Gemmabella, direttore del Centro per la giustizia minorile della Campania; Claudio D'Amario, direttore generale Prevenzione nazionale Ministero della Salute; Maurizio D'Amora.

Forlenza ha evidenziato che "l'Asl Napoli 1 Centro ha fortemente investito sulla sanita' carceraria, facendo un grande sforzo, a cominciare dal 2008, per Secondigliano e Poggioreale, nonostante un piano di rientro che ci penalizza sempre piu'" e "nonostante il taglio del 50 per cento delle strutture complesse, abbiamo confermato la struttura complessa per la sanita' carceraria". Forlenza ha poi dato disponibilita' per la dotazione di un primo macchinario tac e di un maggior numero di infermieri, anche se - ha sottolineato - per contrastare la precarieta' del personale e favorire la stabilizzazione, bisogna cambiare le normative".

Martone ha ricordato che "la Campania e' una delle regioni piu' affollate come popolazione carceraria e che occorrono medici e infermieri stabili, non puo' esserci turn over, per le particolarita' della condizione carceraria". Per D'Amario "anche sul piano della riduzione dei costi, bisogna implementare la medicina penitenziaria di primo livello e concentrare l'attenzione sul grande problema delle patologie psichiatriche affinche' le attuali Rems non diventino, a causa del loro isolamento, nuovi Opg". D'Amora infine ha sottolineato che "nelle Regioni va implementata medicina preventiva e penitenziaria per tutelare la popolazione carceraria dalle malattie e salvaguardare la societa' tutta nell'ottica del reinserimento dei detenuti nella societa'". (DIRE)

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