19 settembre 2017 ore: 14:15
Giustizia

Carcere, Orlando: evitare che una maggiore apertura provochi un aumento dei rischi

"Bisogna assolutamente evitare che una maggiore apertura del carcere si traduca in una flessione degli strumenti di controllo ed in un aumento dei rischi di sopraffazione e di violenza". Cosi' il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, durante la cerimonia per il bicentenario della polizia penitenziaria
Carcere. Cancelli e corridoi

ROMA - "Bisogna assolutamente evitare che una maggiore apertura del carcere si traduca in una flessione degli strumenti di controllo ed in un aumento dei rischi di sopraffazione e di violenza". Cosi' il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, durante la cerimonia per il bicentenario della polizia penitenziaria, che si e' svolta alle Terme di Caracalla, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"E' indispensabile - sottolinea Orlando - governare con equilibrio i delicati passaggi connessi alla riorganizzazione amministrativa e tenere sotto costante controllo il concreto funzionamento dei nuovi modelli di vigilanza dinamica introdotti di recente. Sotto questo profilo vi deve essere il massimo impegno per assicurare le migliori condizioni di operativita' ai poliziotti penitenziari contenendo il piu' possibile i rischi di violenze e di tensioni. Inoltre - continua il guardasigilli - devono essere garantiti pienamente i diritti del personale e va messo in campo il massimo sforzo per ridurre lo stress che inevitabilmente deriva dal difficilissimo lavoro che sono chiamati a svolgere". Il ministro sottolinea che la polizia penitenziaria e' "presidio essenziale per la sicurezza della Repubblica", e che il suo lavoro "ci ricorda costantemente che non possiamo permetterci nessuna forma di indifferenza sulla questione carceraria".

La Polizia Penitenziaria, osserva ancora, "entra a pieno titolo nel sistema della sicurezza nazionale, in un delicato scenario geopolitico, caratterizzato da minacce ibride e spesso inedite, collaborando alle attivita' di reinserimento del condannato (con il contenimento del rischio di recidiva) e mettendo in campo una fondamentale azione di prevenzione che, soprattutto in materia di criminalita' organizzata e terrorismo, assume rilevanza piu' generale anche all'esterno del carcere".

Il guardasigilli conclude: "Una mia priorita' e' sempre stata quella di dare al Corpo pari dignita' rispetto alle altre Forze di polizia; il riallineamento ed il riordino, con la previsione dell'accesso alla dirigenza dei funzionari, credo siano stati passi importanti nella giusta e doverosa direzione. Non vi e' dubbio che nuove esigenze, come quelle derivanti dalla sempre piu' insidiosa minaccia terroristica, rendono sempre piu' importante l'impegno nella formazione e nel reperimento di risorse umane e materiali adeguate ai delicati compiti affidati ai poliziotti penitenziari".

Alla cerimonia alle Terme di Caracalla erano presenti, tra gli altri, la presidente della Camera, Laura Boldrini, la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, il capo del Dap, Santi Consolo, e la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi. (DIRE)

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