2 dicembre 2014 ore: 11:35
Giustizia

Carcere, Santi Consolo nuovo capo del Dap. "Volontariato fondamentale"

Le priorità del neo eletto capo dell'amministrazione penitenziaria nominato ieri dal Consiglio dei ministri. L'incarico era vacante dallo scorso 27 maggio. "Nomina, segno di continuità nell'attenzione nei confronti del pianeta carcere"
Santi Consolo

ROMA – "Attenzione alla tutela dei diritti dell’uomo", "benessere all’interno degli istituti, dai detenuti agli operatori", e un'alta considerazione per il volotanriato: "ha un ruolo fondamentale". Sono queste le prime considerazioni a caldo del nuovo capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria (Dap), Santi Consolo, nominato ieri nel corso del Consiglio dei ministri, dopo che per più di sei mesi sul nuovo capo del Dap si sono ricorse solo voci e indiscrezioni. Dopo una mattinata fitta di incontri al ministero della Giustizia a Roma, Santi Consolo racconta a Redattore sociale le sfide per il suo nuovo incarico. "Ho accolto la nomina con grande soddisfazione – spiega Consolo - perché è un ruolo che mi è congeniale: in magistratura ho iniziato come magistrato di sorveglianza. Questa nomina è segno di una continuità nell’attenzione nei confronti del pianeta carcere”. 

- Già vice capo del dipartimento durante la gestione Ionta fino al 2011, Santi Consolo (nato a Gangi, nel palermitano, il 4 settembre 1951) nel corso della sua vita professionale ha ricoperto diversi incarchi: è stato sostituto procuratore ad Enna e Nicosia, giudice a Palermo, sostituto procuratore generale a Palermo, procuratore generale a Catanzaro e Caltanissetta. Inoltre, dal 1988 al 2002 è stato componente del Consiglio superiore della magistratura; dal 2010 al 2011 è stato vice capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. Nella breve parentesi all’interno del Dap, tra le altre cose, ha riscosso anche l’apprezzamento del personale. E il Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria), in una nota pubblicata in occasione del suo ritorno in magistratura, sottolineò la “professionalità, la preparazione e la grande serietà del magistrato siciliano che siamo sicuri avrebbe potuto dare molto alla nostra amministrazione”.

Come già preannunciato dalla nostra Agenzia, Santi Consoli ha avuto la meglio su tutta una serie di candidati che nel corso dei mesi sono stati sotto la lente dell'esecutivo. Tra questi, vanno ricordati i nomi di Mauro Palma (presidente della Commissione del Ministero della Giustizia per l'elaborazione degli interventi in materia penitenziaria), Giovanni Salvi (procuratore capo di Catania, iniziale favorito), Giovanni Melillo (ex procuratore aggiunto di Napoli e attualmente capo di gabinetto del Guardasigilli).  Un'attesa lunga sei mesi. Dunque, nonostante il sistema penitenziario italiano sia ormai sorvegliato a vista dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che a maggio scorso ha concesso un anno di tempo all’Italia per rimettersi in carreggiata sul tema sovraffollamento dopo la storica sentenza del maggio 2013 sul caso Torreggiani, era dal 27 maggio che il Dipartimento non aveva più un capo. Ultimo a ricoprire l’incarico è stato Giovanni Tamburino, esautorato per scadenza del termine dei 90 giorni entro cui doveva essere riconfermato dal governo Renzi. Da allora, e fino a ieri, più nessuna notizia ufficiale, come del resto anche per altri dipartimenti.

Volontariato "fondamentale". Per Consolo, ora, ci sarà un passaggio di consegne delicato da Caltanissetta, dove da procuratore generale è impegnato in processi imporanti come quello delle stragi del '92, a Roma, dove "vi è urgenza di colmare un vuoto - spiega Consolo - e di relazionarsi con tutti quelli che all’interno del dipartimento hanno voglia di collaborare". Un nuovo incarico che vedrà il nuovo capo del Dap impegnato sul fronte del "benessere" all’interno degli istituti, "benessere dei detenuti - aggiunge Consolo - che finisce anche per essere benessere degli operatori che lavorano in questo settore”. Al volontariato il riconoscimento di un “ruolo fondamentale” all’interno del pianeta carcere. "Oggi ce lo dice pure il Papa - spiega Consolo -: tutti dobbiamo essere sensibili alla sofferenza altrui e cercare di alleviarla. Il volontariato è un’attività nobile, di sostegno, ineludibile. Va considerata con la massima attenzione”.

Su RS Agenzia, l'intervista completa al nuovo capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, Santi Consolo

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