20 settembre 2018 ore: 14:05
Giustizia

Carcere, taglio dei posti per detenuti psichiatrici: si muove Morrone

L'assessore regionale alla Sanita' dell'Emilia-Romagna Sergio Venturi deve chiarire perche' ha deciso, "sembra unilateralmente e senza alcuna concertazione interistituzionale", di tagliare le cure psichiatriche ai detenuti non residenti nel carcere ...

L'assessore regionale alla Sanita' dell'Emilia-Romagna Sergio Venturi deve chiarire perche' ha deciso, "sembra unilateralmente e senza alcuna concertazione interistituzionale", di tagliare le cure psichiatriche ai detenuti non residenti nel carcere di Reggio Emilia, facendo passare i posti da 50 a 25. A chiederlo e' il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, facendo notare che la scelta sarebbe arrivata "dando un preavviso brevissimo rispetto alla scadenza del provvedimento previsto per il 31 ottobre prossimo" e auspicando un chiarimento".

A pochi giorni della visita alla Casa circondariale di Ravenna, il sottosegretario torna su alcune criticita' emerse dal confronto con gli addetti ai lavori. La Regione, ribadisce Morrone, "avrebbe quindi deciso di ridurre le risorse destinate ai detenuti che sono ricoverati nelle articolazioni di tutela della salute mentale annesse alla Casa circondariale di Reggio Emilia, con una drastica riduzione dei posti da 50 a 25, che sarebbero destinati ai soli detenuti residenti in regione". Per i restanti detenuti gia' ricoverati, infatti, la Giunta "prevede un trasferimento nelle regioni di provenienza anche se prive di strutture adeguate". Una decisione che per il sottosegretario "non solo contravverrebbe al principio costituzionale del diritto alla salute, ma anche al fatto che questi ricoveri sono effettuati per disposizione dell'autorita' giudiziaria". A questo punto Morrone vuol capire "cosa succedera' dal primo di novembre, visto che, di fatto, si dovrebbero interrompere i percorsi di cura gia' in atto dei detenuti non residenti". Da qui l'attivazione degli uffici perche' interpellino la Regione "in modo da avere risposte certe e esaustive su questo tema che potrebbe avere ripercussioni gravi sull'organizzazione carceraria regionale". (DIRE)

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