Carceri, Garante: troppo affollate, poca attenzione alla qualità vita
Roma - "Pur in un contesto di generale contenimento della popolazione detenuta, si rileva una leggera tendenza a un aumento, non tanto degli ingressi, quanto della presenza, segnale questo di un rallentamento delle uscite, cioe' delle misure alternative; inoltre la distribuzione della popolazione non e' omogenea a causa anche della presenza di diversi 'circuiti detentivi' con situazioni talvolta di estremo sovraffollamento". E' una delle criticita' messe in risalto nella relazione annuale al Parlamento del Garante per i detenuti Mauro Palma.
Poi: "Alla grande attenzione ai numeri, seguita alla condanna dell'Italia da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo, non corrisponde altrettanta attenzione alla qualita' della vita detentiva, sottolineata invece dagli Stati generali dell'esecuzione penale: gli istituti di pena sono ancora troppo chiusi, con poche attivita' e scarsi progetti di reinserimento".
Nel capitolo dedicato a 'Migrazione e liberta'' il garante sottolinea poi che "il prezzo delle vite perse, il dramma dei viaggi di chi arriva sulle nostre coste", "il limbo giuridico degli hotspot, privi di una previsione normativa e dove i cittadini stranieri sostano in condizione di provazione della liberta' senza alcun provvedimento giudiziario" e "il soggiorno prolungato negli hotspot che spesso riguarda proprio le persone piu' vulnerabili, come i minori non accompagnati che restano per periodi anche lunghi in attesa del reperimento di un centro che li accolga". Poi: "Il mancato controllo su cio' che avviene dopo la consegna dei cittadini rimpatriati: il Garante nazionale sta attivando delle procedure di passaggio di consegna con la rete degli Npm dei Paesi terzi". (DIRE)