Cari musulmani d’Europa, la libertà è una condizione e non uno scherzo
Riconoscere i valori della repubblica e in particolare quello della liberta incondizionata. È racchiusa in questo concetto la questione sempre più dibattuta dell’integrazione dei musulmani nei paesi europei. Lo afferma con parole chiare Turki Aldakhil, uno dei giornalisti più noti dell’Arabia Saudita, star della rete televisiva Al Arabiya. Con il titolo “I musulmani in Europa e la sfida dell’integrazione” da poco pubblicato sul quotidiano economico indipendente “Okaz”, Aldakhil prende spunto dalla recente marcia di solidarietà a cui la cancelliera tedesca Angela Merkel ha partecipato su invito dei cittadini musulmani tedeschi ed europei. “I musulmani sono parte essenziale della società tedesca – scrive dice Aldakhil riportando le parole della Merkel ‘L’Islam appartiene anche all’Europa’ – La cancelliera ha affermato che il cittadino, oltre ad essere musulmano, deve riconoscere le leggi dello stato e rispettare i valori della repubblica”.
- Ma il rispetto dei valori della repubblica, sottolinea il giornalista saudita “è una condizione, non uno scherzo: il rispetto di questi valori è anzi la base della buona cittadinanza, e la libertà è la base dei valori della repubblica. Questo patrimonio europeo è stato acquisito attraverso i primi scritti politici sviluppati dal XVII secolo in poi. Espresso negli scritti di Jean Jacques Rousseau, è considerato lo spirito delle nazioni europee”.
Per raggiungere la vera integrazione, prosegue dunque Aldakhil, “i musulmani devono sentire l’appartenenza alla cittadinanza, inserendosi nel tessuto sociale e nelle diverse culture, perché i valori della repubblica rifiutano l’isolamento, o la superiorità verso gli altri, o la libertà condizionata che ti permette di criticare gli altri senza che loro possano farlo. La libertà è un valore per i paesi europei, considerati come il mondo civile, il paradiso sulla terra in cui tante persone sognano di vivere, di lavorare e di godere della sicurezza e della bellezza della vita” (…). (Traduzione di Zahra Youssofi)