11 novembre 2017 ore: 10:20
Salute

Caritas: a Roma aumenta il traffico di droga. Giovani sempre più a rischio

La Caritas nel suo rapporto su povertà e disagio pone l’attenzione anche sulla salute mentale e le dipendenze. Cresce la domanda di cure psichiatriche, mentre sono sempre più giovani a utilizzare droga e alcool
Dossier caritas - salute e dipendenze

ROMA - Crescono a Roma sia il traffico di stupefacenti che la domanda di cure psichiatriche. Sono alcuni dei principali dati che emergono dal rapporto sulla povertà e disagio della Caritas, presentato oggi nella Capitale. Uno studio di 240 pagine dove oltre alla povertà si è analizzata anche la situazione relativa alle dipendenze, alla patologia da gioco d’azzardo e alla salute mentale. In ogni area viene dapprima preso in considerazione il quadro italiano per poi focalizzare l’attenzione sulla situazione romana. Dal rapporto Caritas sembrano influire in maniera netta, specialmente nell’area della salute mentale, una stagione di tagli che ha interessato le risorse umane e i posti letto del Servizio Sanitario Nazionale.

Cure psichiatriche, cresce la domanda ma non l’offerta. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che le famiglie in povertà sono a rischio di disturbi mentali. Dai dati Caritas si evince che, nel Lazio, le persone affette da disturbo mentale trattate nel servizio sanitario pubblico sono 68.217. In un settore messo a dura prova dai tagli delle risorse umane e posti letto il Servizio Sanitario Nazionale fa enorme fatica a garantire cure eque. Ne scaturisce una situazione di enorme ingiustizia sociale: la quota della domanda che ha possibilità economiche si rivolge alla psichiatria privata e dunque può curarsi, mentre gli altri, compresi i migranti, finiscono spesso col vivere in maniere ingravescente la loro malattia. In generale si registra una crescita della domanda di cure psichiatriche a elevata complessità a fronte di un’offerta impoverita e disomogenea. La Caritas evidenzia poi come “la crisi sociale e economica attraversata dalla città di Roma ha reso impossibile mantenere aperti per le ore previste dalla normativa i servizi territoriali con pesanti ripercussioni sulla qualità di vita delle famiglie” A Roma i posti letto dovrebbero essere 318, quelli attivi sono 150 (Consulta regionale del Lazio per la salute mentale, 2017). Cresce anche la domanda per la presa in carico di pazienti psichiatrici ad elevata complessità clinica a fronte di un’offerta assistenziale impoverita e disomogenea (basti pensare al blocco del turn over con depauperamento irreversibile del personale). Inoltre con l’aumento dei richiedenti protezione internazionale crescono inoltre in Italia e a Roma i cittadini stranieri che hanno subito varie forme di tortura e oppressione.

Dipendenze, giovani sempre più a rischio. Secondo il rapporto, all’inizio del 2017 risultano presi in carico a Roma dalle strutture pubbliche 6.785 utenti per uso di stupefacenti e quasi mille per l’alcool. Un dato emblematico di un contesto di malessere sociale, dove il traffico di stupefacenti è in continua crescita. Nel 2016 le operazioni antidroga effettuate nella provincia di Roma sono state 3.446 con il sequestro di 9.966,7 chili di sostanze. Caritas propone un profilo abbastanza chiaro delle utenze, in entrambe le dipendenze(stupefacenti e alcol) la maggior parte sono italiani, di genere maschile, hanno più di quarant’anni e sono in possesso di licenza di scuola media inferiore (52,3% per gli stupefacenti e 40,6% per l’alcool). Le dipendenze sembrano avere più influenza su persone poco istruite (e dunque poco indipendenti). “Se si considera che gli utenti dei SerD (Servizi per le Dipendenze) di Roma sono prevalentemente celibi (58,8% per la categoria dei tossicodipendenti, 39,4% per gli alcoolisti) se ne deduce che l’istruzione e la condizione di coniugato siano dei fattori protettivi rispetto agli “sbandamenti” – si legge nel rapporto. Allarmante è il dato sull’uso delle droghe negli adolescenti. Il tasso di utilizzo italiano di sostanze stupefacenti è superiore alla media europea (28% versus 18%). “Di droghe e giovani si parla meno di un tempo – scrive la Caritas - ma questo non significa che la problematica sia scemata”. Oppiacei (62,4%)cocaina e cannabis sono le sostanze più diffuse, mentre allucinogeni, psicofarmaci e stimolanti lo sono meno. Per quanto riguarda l’alcool la popolazione giovanile è quella più a rischio per il cosiddetto binge drinking (l’assunzione di 6 o più bicchieri di bevande alcooliche in un tempo ristretto): questo fenomeno vede coinvolti il 17% dei ragazzi italiani soprattutto in una fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni.

Gioco d’azzardo, Italia leader europea per fatturato. Il rapporto dedica poi spazio anche al gioco d’azzardo patologico, che vede l’Italia di gran lunga come primo mercato europeo. Nel nostro Paese il fatturato del gioco d’azzardo ha superato i 96 miliardi di euro. Sono circa 3 milioni le persone che per frequenza di gioco e importo di denaro sono a rischio di ludopatia, 300mila sono chiaramente patologici. Nel Lazio il gioco d’azzardo ha movimentato 7,8 miliardi di euro, il numero delle persona in cura presso i SerD a Roma sono solo la punta dell’iceberg. Il profilo del giocatore prevalente è maschio, oltre 40 anni, con titolo di studio madio-baso. Il 44% degli studenti abita o frequenta una scuola a pochi passi da un luogo dove si può giocare, quasi il 50 % degli studenti tra i 14 e i 19 anni ha giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno scolastico 2015-2016.

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