18 ottobre 2018 ore: 12:34
Società

Casa Bologna, allarme Asppi-Sunia: affitti più cari a causa dei turisti

Sono "almeno 5.000" gli appartamenti a Bologna "sottratti al mercato" e destinati al turismo. Questo sta determinando in citta' "un aumento sia dei prezzi di vendita sia dei canoni di affitto". A lanciare (di nuovo) l'allarme e' il presidente ...

Sono "almeno 5.000" gli appartamenti a Bologna "sottratti al mercato" e destinati al turismo. Questo sta determinando in citta' "un aumento sia dei prezzi di vendita sia dei canoni di affitto". A lanciare (di nuovo) l'allarme e' il presidente dell'associazione dei piccoli proprietari immobiliari (Asppi), Enrico Rizzo, questa mattina in commissione Politiche sociali del Comune. Quello degli AirBnB a Bologna, avverte Rizzo, "e' ormai un mercato a tutti gli effetti e per questo e' difficilmente coercibile. Si puo' provare pero' a limitare il fenomeno", suggerisce il presidente Asppi, ad esempio "modificando l'Imu con un'aliquota crescente all'aumentare del periodo in cui rimane sfitto l'alloggio. Il Comune non lo puo' fare da solo- segnala Rizzo- ma con altri Comuni che hanno questi problemi puo' farsi carico di modificare la legge in questo senso".

Inoltre, secondo l'Asppi, andrebbero previsti anche "incentivi per i proprietari, altrimenti il rischio e' che non si affitti piu' a canone concordato. E se non si trovano immobili per lavoratori e studenti fuorisede e' un problema- ammonisce Rizzo- perche' questo puo' portare a un ulteriore aumento dei canoni, al calo dei residenti a Bologna e allo spostamento degli studenti fuori dal centro storico, con conseguenti problemi di viabilita'". In poche parole, "se non c'e' un equilibrio- avvertono i piccoli proprietari- fra 5-10 anni avremo problemi piu' grandi".

Una preoccupazione segnalata anche dal Sunia, il sindacato inquilini della Cgil, con Mauroo Colombarin, riportando uno studio realizzato dal sindacato su un campione di 1.030 contratti di affitto a canone concordato stipulati tra marzo e luglio 2018 a Bologna. "Abbiamo registrato un aumento dell'11% rispetto ai canoni del 2016- spiega Colombarin- oggi un affitto concordato si aggira in media intorno ai 600 euro". L'80% dei contratti e' stipulato da cittadini italiani, mentre gli studenti "sono una presenza marginale, intorno al 3-4%". I cittadini stranieri hanno affitti soprattutto in periferia, nel centro storico invece risulta una differenza tra i canoni pagati dagli italiani (in media 850 euro) e quelli degli stranieri (650 euro). "Questo dice molto anche della qualita' dell'edilizia", sottolinea Colombarin. Rispetto agli anni scorsi, avverte inoltre il Sunia, "c'e' stato un calo del contratto di locazione a canone concordato nel centro storico", dovuto appunto all'aumento degli affitti a scopi turistici, sostiene Colombarin. Questo fenomeno "ha contribuito a ridurre drasticamente l'offerta di locazione, soprattutto in zone strategiche della citta'- afferma il segretario del Sunia Francesco Rienzi- e sta riducendo progressivamente il numero degli abitanti in zone sempre piu' estese".

Stando ai dati di Asppi, a Bologna ci sono circa 240.000 appartamenti di cui 210.000 risultano occupati, in oltre la meta' dei casi (120.000) direttamente dai proprietari. Sarebbero dunque circa 30.000 gli alloggi inutilizzati a Bologna, di cui il 35%-40% destinati al mercato dell'affitto. Circa 10.000 risultano essere seconde case e di queste 4.000 non hanno utenze, sono cioe' vuote a tutti gli effetti. (DIRE)

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