Caso Alpi-Hrovatin: “La magistratura dia spiegazioni”
BOLOGNA – “Un romanzo rigoroso nelle informazioni e poetico nelle parole che riesce a raccontare tante storie, unite tra loro dal filo sottile, ma vero e indispensabile, della verità e del rispetto della memoria”. Sono queste le parole che presentano ‘La strada di Ilaria’ (Milieu edizioni), il libro di Francesco Cavalli, produttore di Rimini, da anni impegnato a scoprire la verità su Ilaria Alpi, tanto da essere tra gli ideatori del premio giornalistico a lei dedicato. Ilaria era un giornalista Rai, uccisa insieme al suo operatore Miran Hrovatin a Mogadiscio. Sono passati 20 anni da quell’assassinio che ancora non conosce né verità, né giustizia. Oggi, dopo la desecretazione degli atti delle Commissioni Parlamentari voluta dalla presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, si ritorna a parlare della trentatrèenne che stava documentando il ritiro delle truppe italiane a conclusione della missione Ibis, “il fallimento della forza multinazionale in Somalia”, si legge nel libro. Ma Ilaria aveva scoperto altro: traffico di armi e smaltimento di rifiuti tossici dall’Italia alla Somalia. “Va chiesto alla Magistratura che ha avuto in mano questa informativa cosa ha fatto – dice Cavalli – e se non ha agito credo sia doveroso dire perché non sia stata presa in considerazione la pista del traffico d’armi, così come quella dello smaltimento dei rifiuti tossici. Ancor di più dato che la desecretazione ha evidenziato come questi elementi erano emersi pochissime settimane dopo la morte di Ilaria e Miran”.
Il libro però non racconta la storia di Ilaria Alpi ma, in 122 pagine, parla di un viaggio. Quello di Francesco Cavalli e altri colleghi, partiti quasi per rivivere gli ultimi giorni di Ilaria. “È possibile – dice l’autore – che io abbia fatto lo stesso percorso di Ilaria e incontrato le stesse storie”. Un libro dunque, frutto dei viaggi sul campo di Cavalli, che racconta persone e luoghi. “Il lavoro d’inchiesta nella sua forma giornalistica è stato già pubblicato al rientro dei miei viaggi in Somalia – spiega – quello che è mancato è stato il racconto del viaggio e delle persone incontrate”. Nasce per questo ‘La strada di Ilaria’ che, nonostante si presenti in forma romanzata, non racconta nulla di inventato. “Tutto ciò che si legge è vero – continua Cavalli – e le storie si intrecciano tra loro seguendo un unico filo conduttore: la strada di Ilaria, appunto. L’assassinio di Ilaria Alpi – aggiunge – è una vicenda che riguarda l’Italia e interroga noi italiani sul rapporto del nostro Paese con il Sud del mondo rispetto al malaffare, che troppo spesso riguarda le scelte di alcuni italiani. Il romanzo però – conclude – dimostra anche l’esistenza di una società civile che non si arrende e si impegna nella ricerca della verità, contrappeso ai depistaggi durati 20 anni”.
Il libro, dedicato ai genitori di Ilaria, Giorgio e Luciana, darà vita anche a una rappresentazione teatrale che girerà per l’Italia. ‘La strada di Ilaria’ verrà presentato a Bologna lunedì 2 giugno, alle 18, nella libreria Coop Ambasciatori (via Orefici 19). A discutere con l’autore saranno Elio Gasperoni, vice-presidente Coop Adriatica e Massimo Mezzetti, assessore alla Cultura, Regione Emilia-Romagna. Modera l’incontro il giornalista Mauro Sarti. (irene leonardi)