4 novembre 2013 ore: 14:41
Giustizia

Caso Cancellieri, Seac: ''Giustizia a doppio binario''

La presidente Prodi: ''Vorremmo si parlasse di più di come il carcere sia un luogo di diritti calpestati''. c'è il timore che ''fatti del genere allontanino la discussione dai temi reali''. Gonnella: ''Non sappiamo se il ministro si sia interessato anche ad altri casi''

ROMA – “Da questa vicenda un po’ si rimane turbati e viene spontanea la riflessione che ci sia una giustizia a doppio binario”. Luisa Prodi, presidente nazionale del Seac, interviene così sul caso Cancellieri e la telefonata a tutela della salute di Giulia Ligresti. “Sul caso specifico valuteranno la politica e la magistratura - aggiunge -, ma al di là di questo si conferma la funzione del carcere come contenitore di disagio e povertà. Infatti non fa effetto se a star male in carcere è qualcuno in condizione di disagio: un clochard che viene incarcerato lo si può anche trattare un po’ male tanto è lo stesso anche fuori… “. Prodi sottolinea che “noi volontari del Seac vorremmo si parlasse di più di come il carcere sia un luogo di diritti calpestati. Perciò siamo contenti se attraverso questa vicenda viene acceso un faro sui problemi del carcere, ma temiamo anche che fatti del genere allontanino la discussione dai temi reali. Sempre più spesso i detenuti chiedono cibo ai volontari perché non ce n’è abbastanza e questa è la cosa più angosciante”.

Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, dal canto suo evita di esprimersi in merito alla vicenda poiché “non ho argomenti per sostenere che non ci sia stato un interessamento del ministro anche in altri casi”. Ma tiene a precisare che “in questo periodo si è fatto un tentativo, come mai in passato, di dare una scossa al sistema carcerario in crisi, con proposte e provvedimenti di legge che in Parlamento sono state peggiorate dall’asse Cinque stelle, Lega, Fratelli d’Italia e Pdl”. Sulla svuota carceri, in particolare, Gonnella sottolinea che “si è fatto ancora poco e i tentativi fin qui portati avanti, seppur non rivoluzionari ma in chiave riformista, non sono stati adeguatamente supportati dal Parlamento. Con questo nuovo asse difficilmente passeranno provvedimenti di riforma”. (gig)

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