30 ottobre 2013 ore: 14:09
Giustizia

Caso Parioli, Ecpat: ''Cresce prostituzione tra i minori italiani''

Quello di Roma “non è un caso isolato”. Secondo Yasmin Abo Loha, coordinatrice dell’associazione che si occupa di prostituzione minorile e turismo sessuale in Italia e nel mondo il fenomeno è ancora troppo poco considerato. ''Agire su prevenzione a scuola e in famiglia''

ROMA – Quello delle due ragazzine di 14 e 15 anni che si prostituivano nell'elegante quartiere Parioli di Roma “non è un caso isolato”. Ma la spia di un fenomeno che sta prendendo piede in Italia, ma è ancora troppo poco considerato. Lo sottolinea Yasmin Abo Loha, coordinatrice di Ecpat-Italia, l’associazione che si occupa di prostituzione minorile e turismo sessuale in Italia e nel mondo.

“Finora abbiamo guardato al fenomeno soprattutto considerando i minori stranieri vittime di tratta. Anche per quanto riguarda i dati ufficiali, si parla soprattutto di questo tipo di prostituzione ma indubbiamente la cronaca ci richiama su un fenomeno che è tutto italiano –spiega -. C’è stato un aumento della prostituzione dei minori italiani, che a differenza di quelli stranieri non sono costretti dalla povertà, ma lo fanno per ottenere beni materiali Alla base c’è sicuramente la sessualizzazione precoce dei nostri ragazzi ma anche la promessa di un guadagno facile. E incide anche il peso dei messaggi che i bambini continuamente ricevono”.

Secondo Ecpat, quella che coinvolge i bambini italiani è un tipo di prostituzione che si sviluppa e si alimenta soprattutto attraverso la rete. Ma ci sono anche casi nelle discoteche e tra le mure domestiche. “Bisogna agire sulla prevenzione –aggiunge Abo Loha – coinvolgendo la scuola in una rieducazione alla sessualità e all’affettività nei ragazzi adolescenti. E bisogna, inoltre, che i genitori siano preparati a seguire i figli anche nella loro vita su internet”. Il ritardo dell’Italia nell’attenzione al fenomeno è secondo Ecpat una “grave carenza a cui porre rimedio. Serve un monitoraggio e un’azione di prevenzione reale, perché quanto emerge dalle cronache non è un caso singolo ma il sintomo di un problema che va affrontato al più presto”. (ec)

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