Caso Ruanda. Unhcr: “Bene Corte Suprema, esternalizzazione ci preoccupa”
“Non siamo parte in causa nel procedimento, ma abbiamo fornito consulenza alla Corte su questioni di diritto internazionale dei rifugiati e standard di protezione. Il ruolo dell’Unhcr nel contenzioso è stato, per tutta la durata del caso, quello di agenzia delle Nazioni Unite con il mandato di supervisionare l’applicazione della Convenzione sui rifugiati del 1951 in tutto il mondo” continua la nota.
L’Alto Commissariato per i rifugiati ha costantemente espresso la sua profonda preoccupazione per l’”esternalizzazione” degli obblighi in materia di asilo e per i gravi rischi che essa comporta per i rifugiati, riconosce le sfide poste dagli arrivi irregolari attraverso la Manica e chiede alternative pratiche e praticabili all’accordo MEDP, anche attraverso la cooperazione con i vicini europei nello spirito di condivisione delle responsabilità che è alla base della Convenzione sui rifugiati. “Sono fondamentali procedure di asilo eque e rapide, che rispettino gli standard internazionali, e la collaborazione con i partner internazionali per garantire il rimpatrio sicuro e dignitoso di coloro che non hanno bisogno di protezione” continua . L’Unhcr incoraggia inoltre una maggiore cooperazione con i Paesi sulle rotte principali lungo le quali si muovono rifugiati e migranti, per affrontare le cause profonde dello sfollamento attraverso la costruzione della pace e gli aiuti umanitari e allo sviluppo, e per offrire alternative reali ai viaggi pericolosi, anche attraverso l’ampliamento dei percorsi sicuri e legali.