28 gennaio 2019 ore: 19:06
Immigrazione

Caso Sea Watch arriva alla Corte Ue. Palazzo Chigi: "Competente Olanda"

Il comandante della nave e il capo missione di Sea Watch sollevano il caso davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo L'Italia, dal canto suo ritiene che la giurisdizione, nel caso di specie, appartenga all'Olanda, in quanto paese di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio in acque internazionali
Agenzia Dire Sea watch 3 in mare - Foto Dire - SITO NUOVO

ROMA - Dopo 10 giorni di stallo, il comandante della nave e il capo missione di Sea Watch sollevano il caso davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu). Lo si apprende da un comunicato reso noto nella serata di ieri da Palazzo Chigi. L'Italia, dal canto suo "ritiene che la giurisdizione, nel caso di specie, appartenga all'Olanda, in quanto paese di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio in acque internazionali - si legge nella nota -. Pertanto depositerà una memoria davanti alla Corte, con la quale farà valere la giurisdizione olandese, contestando la propria legittimazione passiva. In altri termini, affermerà che non è l'Italia a dover rispondere di questo caso, alla luce del diritto nazionale e internazionale". La Presidenza del Consiglio dei ministri aggiunge che "si conferma la temeraria condotta della Sea Watch che, in condizioni di mare mosso, anziché trovare riparo sulla costa tunisina distante circa 40 miglia, universalmente considerata porto sicuro, si è avventurata in una traversata di centinaia di miglia mettendo a rischio l'incolumità dei migranti a bordo".

"In ogni caso- continua la Presidenza del Consiglio- già da ora l'Italia si rende disponibile, una volta riconosciuta la giurisdizione olandese, a offrire un corridoio umanitario al fine di consentire un trasferimento dei migranti verso l'Olanda. Nel frattempo- continua la nota- abbiamo offerto la nostra totale disponibilità per assistenza in caso di richiesta, mettendo a disposizione due motovedette della guarda costiera e una della guardia di Finanza, che sono nei pressi pronte a intervenire".

"Abbiamo già fornito e siamo disponibili a fornire generi di conforto e la necessaria assistenza sanitaria, fermo restando che al momento c’è stato comunicato che a bordo è presente un team medico di fiducia. Rimane un quesito finale- conclude la Presidenza del Consiglio- l'obiettivo dell'azione della Sea Watch era salvare i naufraghi e offrire loro un pronto riparo nel primo porto sicuro (Tunisia) oppure creare un caso internazionale richiamando l'attenzione dei mass media?". (DIRE)

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