6 settembre 2013 ore: 16:27
Disabilità

Cavalcata ragazzi autistici, un padre commosso: “Felice che lui adesso sia solo nel bosco”

Lo psicanalista Recalcati: “La funzione della paternità è portare i figli nel deserto”. Fino a domani nella tenuta umbra di Mogol. Il maestro: “Disadattamento verso un mondo che non è parte del creato”
Ragazza autistica e cavallo ippoterapia

ROMA – Si commuove Fabio Bernardini, ai microfoni di Melog oggi, pensando a suo figlio in quel momento nel bosco, a fare con altri ragazzi quello che potrebbe fare qualsiasi altro ragazzo. A sperimentare una condizione di autonomia e di libertà, che è quella che il padre, ogni padre - come dice lo psicanalista Massimo Recalcati nella bella puntata di Melog che Gianluca Nicoletti ha dedicato alla “responsabilità dell’essere padri” – persegue con e per i propri figli: “La funzione della paternità è portare i figli nel deserto, lasciarli andare”.

Bernardini è vicepresidente e responsabile comunicazione dell’associazione di padre con figli autistici “L’emozione non ha voce” ed è nell’equipaggio che affianca gli 11 giovani con autismo che da domenica scorsa cavalcano tra le macchie dell’alta Sabina e dell’Umbria meridionale. “Io sono estremamente felice, sono felice che lui adesso sia solo nel bosco”. In questa esperienza i tempi dei ragazzi sono sempre rispettati, “hanno i loro ritmi e noi non li stressiamo”, e tutto si svolge nella massima sicurezza. “Si cammina, si chiacchiera, si gioca, si scherza”.

Oggi alla università della musica di Mogol, ad Avigliano Umbro, presso la sua accogliente Tenuta dei ciclamini, si stanno rilassando mentre attendono, per sabato in mattinata, l’arrivo di tutti i genitori dalla Capitale. Pranzeranno insieme, per poi tornare a casa. La disponibilità e l’attenzione di Mogol per le persone con autismo non è nuova: “Seguo questi casi – dice ai microfoni di Melog -, ho tenuto a battesimo un’associazione che si occupa di questa problematica e sono vicino alla onlus “L’emozione non ha voce” che ha organizzato questa iniziativa splendida. Questi ragazzi si normalizzano quando sono nella natura, manifestano invece disadattamento per un mondo che non riconoscono come parte del creato”. (ep)

 

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