16 ottobre 2014 ore: 17:45
Immigrazione

Centro Astalli: "L’'Italia non rinunci a Mare Nostrum, sarebbe arretramento sui diritti"

Preoccupazione sull’operazione Triton che avrà un campo d’azione più ristretto e limitato: “risponderà solo parzialmente alle esigenze di salvataggio di vite umane. Bisogna invece garantire accesso sicuro in Ue”
Sbarchi. Barcone colorato con immigrati

ROMA - “L’Italia non rinunci a Mare nostrum”. Lo chiede in una nota il Centro Astalli che esprime preoccupazione rispetto all’operazione Triton, presentata oggi a Roma. L’operazione gestita dall’Agenzia Frontex, partirà il 1 novembre. “Appare evidente che tale operazione risponderà solo parzialmente alle reali e attuali esigenze di ricerca e soccorso in mare al fine di salvare vite umane. Come affermato dal direttore esecutivo di Frontex, Gil Arias Fernandez – si legge nella nota - Triton rimarrà limitato dal mandato di Frontex, la cui missione primaria è il controllo delle frontiere".

Come spiegato da Fernandez, l’operazione Triton avrà un campo d'azione molto più ristretto e limitato alle zone adiacenti alle acque territoriali italiane rispetto a Mare Nostrum che soccorre i migranti anche in acque internazionali. “Il Centro Astalli, insieme all’Unhcr e ai principali enti di tutela, nelle ultime settimane ha più volte auspicato che l'operazione Mare Nostrum divenisse un'operazione europea per consentire un intervento più efficace di salvataggio dei migranti forzati – continua la nota -. Le parole di Matteo Renzi all’Onu, lo scorso 26 settembre, andavano in questa stessa direzione: con l'operazione Mare Nostrum 'abbiamo salvato 80 mila vite perché per noi il Mediterraneo è il cuore dell'Europa e non il cimitero dei dispersi. Non possiamo gestire un fenomeno globale solo a livello nazionale', ha aggiunto chiedendo l'impegno di tutti. 'Davanti a questa realtà - ha affermato il premier - è doverosa una risposta da parte di tutti a questa sfida, non solo dell'Italia, per la sua posizione geografica, ma anche dell'Unione Europea e di tutti coloro che credono nella dignità e nel rispetto della vita umana'.

Il Centro Astalli chiede al governo italiano di non porre fine all'operazione Mare Nostrum, “sarebbe un arretramento sul piano dei diritti. Per motivi economici si accetta il rischio di perdere vite umane in mare” - afferma Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli - “Chiediamo ancora una volta che sia garantito l’accesso sicuro in Europa per quanti fuggono da guerre e persecuzioni. Chiediamo con forza che vengano creati canali umanitari sicuri che diano ai migranti alternative legali concrete ai trafficanti.

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news