14 maggio 2015 ore: 11:42
Immigrazione

Centro d'accoglienza in Niger, Oim: assistenza prima che raggiungano le coste Ue

L'analisi dell'Oim: preoccupazione per i piani che prevedono di "identificare, catturare e distruggere sistematicamente le imbarcazioni usate dai trafficanti". Condivisa l'idea di realizzare politiche di assistenza prima della partenza chei diano una "immagine realistica" dei pericoli e delle possibilità di successo
Emiliano Mancuso/Contrasto Sbarchi di migranti a Lampedusa

Foto: Emiliano Mancuso/Contrasto

ROMA - Le iniziative previste nell’Agenda europea sulla Migrazione “affrontano con un approccio serio e costruttivo una sfida che l’Oim prevede durerà ben oltre la metà di questo secolo”. E’ il commento del Direttore generale Oim, William Lacy Swing, che accoglie con favore le nuove indicazioni europee: triplicare il budget dei pattugliamenti nel Mediterraneo per salvare le vite in mare e programmi di Resettlement, entro il 2020, per reinsediare 20.000 rifugiati l’anno. “Queste proposte - continua Swing - sono un importante punto di partenza, una prima risposta alla crisi umanitaria e politica che coinvolge migliaia di migranti e rifugiati, costretti ad attraversare il Mediterraneo in barconi inadatti alla navigazione e vittime di trafficanti senza scrupoli.”

L’Oim chiede con forza “che l’Ue dia priorità al salvataggio di vite ampliando l’operazione Triton in modo tale che abbia le stesse modalità di intervento di Mare Nostrum, conclusasi alla fine dell’anno scorso”. La proposta di triplicare il budget di Triton, spiega, amplierà il raggio d’azione delle operazioni di salvataggio, che saranno realizzate oltre il vecchio limite di 30 miglia dalla costa italiana. L’Oim sostiene la decisione di rafforzare il contrasto alle reti criminali del traffico di persone, “anche se rimangono ancora serie preoccupazioni sui quei piani che prevedono di ‘identificare, catturare e distruggere sistematicamente le imbarcazioni usate dai trafficanti’ sotto l’egida dell’organismo europeo di Sicurezza e Difesa (Cspd). Nonostante l’Oim riconosca che ci sia bisogno di agire in modo determinato, l’Organizzazione teme che "azioni militari, per quanto lodevoli, possano intrinsecamente mettere ancora di più in pericolo le vite dei migranti".

Un altro punto valido dell’agenda per l'Oim è quello che riguarda l’importanza di realizzare politiche di assistenza ai migranti molto prima che questi raggiungano le coste dell’Ue e di sostenere i paesi che hanno il maggiore onere nell’accogliere i rifugiati e sfollati a causa di conflitti e di violazioni dei diritti umani. Il Niger è un crocevia fondamentale per i migranti che intendono raggiungere l’Europa, e la Commissione ha proposto di lavorare con l’Oim e l’Unhcr per creare “un centro pilota polifunzionale” nel paese. Tale centro fornirebbe informazioni sui pericoli del viaggio, protezione dallo sfruttamento e potrebbe identificare sul posto coloro che potrebbero diventare beneficiari di programmi di “resettlement”. "L’obiettivo è di fornire ai migranti “un’immagine realistica” delle possibilità di successo del loro viaggio verso l’Europa e di offrire sostegno a chi decide di tornare a casa. La procedura del ritorno volontario è di gran lunga preferibile al rimpatrio forzato per coloro il cui unico desidero è in fondo di trovare lavoro e di avere una vita migliore". 

L’Oim si dice pronta a contribuire nella stesura di valide politiche migratorie che possano creare efficaci canali d’accesso legale per chi cerca lavoro e asilo e sottolinea come "politiche concrete sulla migrazione economica siano fondamentali per rendere l’Europa più competitiva".

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