Cercasi "nano o disabile che trasmetta tenerezza", per la fiction di Archibugi
ROMA – “Per la mini serie tv ‘Romanzo Famigliare’ di Francesca Archibugi, la produzione Wildside cerca ragazzo di 15/18 anni nano o con altra disabilità che trasmetta tenerezza”. A pubblicare l’annuncio è la responsabile del casting per la società. Che suscita subito sdegno e clamore. Insorge per primo Max Ulivieri, a cui l’insolita ricerca è segna salta da un amico. Dopo un secco e “colorito” commento a caldo, argomenta: “Giro l’Italia da anni per far capire che una persona con disabilità ha desideri affettivi e sessuali come ogni essere umano. Cosa complicata in un Paese dove neanche i ‘normodotati’ vivono serenamente queste dimensioni così importanti per tutti. poi leggo questi annunci e mi dico: sessualità? Ma qui siamo all’anno 0. Altro che sessualità e affettività. Qui siamo ancora al disabile tenerone/coccoloso/cucciolotto e via dicendo con altre melasse. Tutta la fatica a diffondere la realtà che un disabile vive le passioni, può essere desiderato, sexy, accattivante, figo, gnocca e poi l’unica cosa che si pensa di far trasmettere a un disabile è tenerezza. Ok sarà la storia, sarà la parte che lo richiede e via dicendo. Bè, riscrivila la storia! A noi non piace!”.
- E poco fa un commento è apparso sotto l’annuncio, che nel suo sarcasmo esprime bene un sentire comune: “sarei interessato al ruolo del nano disabile,sono alto 90 cm cagionevole di salute ma non vi muoio sul set giuro. Sono abbastanza disabile e tenero, spesso la gente mi lascia spiccioli e talvolta soldi in carta. Specifico perché potrebbe essere un valore aggiunto, so fare le seguenti facce: tenero, più tenero, pietoso, più pietoso, arrabbiato, più arrabbiato, perplesso, abbastanza perplesso, speranzoso (modestamente, questa espressione è stata studiata attentamente poiché non capita tutti i giorni un nano disabile speranzoso), di sinistra, abbastanza di sinistra, ma non troppo dato il periodo storico... Ho svariate qualità riesco ad infilarmi nei posti più angusti,spesso mi rifugio nei comodini altrui. Riesco ad infilarmi nei seguenti posti: comodini, armadietti, piccoli frighi bar, Smart, cuccia del cane, cuccia del gatto, gabbia conigli, gabbia cincillà. Se dovesse servire posso scassarmi una costola per rendere la recitazione veritiera,posso camminare sui gomiti e sboccare a comando. Ci terrei molto a partecipare alla fiction dell'Archibugi ho visto tutti i suoi film; dal primo ‘Scusa se ti nano amore’ all'ultimo ‘Grosso nano a Chinatown’”.
E Gianluca Nicoletti, nella tripla veste di giornalista esperto di media e di cinema, padre di un ragazzo disabile e ora anche regista, proprio in questi giorni in giro per l’Italia con la troupe, impegnato nelle riprese del film “Tommy e gli altri”, lascia che sia proprio il figlio Tommy a commentare l’annuncio, prendendo in prestito le parole di Ulivieri e pubblicando un video, insieme a un articolo a firma di Valeria Scafetta.
Non piace, insomma, questo casting “mirato”, o solo per pochi. Una scelta che peraltro non è nuova alla Wildside, che nell’ottobre scorso aveva pubblicato un altro singolare annuncio, per pochi anche quello: “Cerchiamo ragazzi e ragazze di alta borghesia di età compresa tra i 18 e i 30 anni”.
Nel frattempo, l'annuncio sul "disabile che faccia tenerezza" è stato corretto, pochi minuti fa. La ricerca è estesa a qualsiasi ragazzo di 15/18 anni nano o con altra disabilità": che trasmetta o meno tenerezza. (cl)