Chef rifugiati nei ristoranti parigini, al via il "Refugee Food Festival"
BOLOGNA - Mangiare bene, in modo diverso. Creare occasioni di incontro, attraverso la cucina. Scoprire che tra i rifugiati ci sono professori, carpentieri, cuochi, donne e uomini i cui talenti aspettano solo di essere rivelati. Dare il benvenuto ai rifugiati, la cui cucina è un’opportunità per la scena culinaria parigina. Sono i principi che ispirano il Refugee Food Festival, la cui prima edizione si terrà a Parigi dal 17 al 21 giugno in occasione della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra ogni anno il 20 giugno. L’idea è nata da Food Sweet Food, progetto che valorizza le tradizioni culinarie del mondo, ed è organizzato in collaborazione con Unhcr, Les Custoits Migrateurs e Make Sense. Food Sweet Food è stato lanciato nel 2013 da una coppia, Marine e Louis, che han attraverasato 10 Paesi per trasmettere un’altra idea di viaggio, più autentica, e incontrare le altre culture direttamente alla loro tavola e dentro le loro cucine. Da qui l’idea del festival che porta 7 cuochi arrivati in Francia da Siria, Sri Lanka, India, Cecenia, Iran e Costa d’Avorio nelle cucine di bistrot e ristoranti parigini, proponendo piatti tipici dei loro Paesi. Come raccontano sul sito, “il festival è l’occasione per valorizzare il loro talento culinario, scoprire la cucina dei loro Paesi di origine e le loro influenze”.
“Di fronte a una crisi umanitaria, la sola risposta possibile è l’apertura verso l’altro, nel rispetto della sua dignità, della sua umanità e della sua cultura”, si legge sul sito del festival che ha l’obiettivo di far apprendere la diversità in un modo diverso, attraverso la scoperta di altre culture culinarie. Le Freegan Pony, Poulette, West Country Girl, Les Marmites Volantes, Inaro, Bespoke, Le Petit Bain, Atelier Kialatok, Indonesia, L’Ami Jean sono i ristoranti che hanno aderito al Refugee Food Festival e che apriranno le loro cucine ai cuochi rifugiati. (lp)