20 dicembre 2013 ore: 17:40
Salute

Chiudere gli Opg? “Impossibile senza una regia nazionale”

Il parere del direttore dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Napoli Stefano Martone, intervenuto al Concerto di Natale organizzato nella struttura. D’Angelo (Gesco): “L’augurio è che questo concerto in futuro si possa celebrare fuori da qui”
Franco Guardascione Internauti - Opg 6

Opg Reggio Emilia, anno 2010

NAPOLI – “Chiudere gli Opg? Impossibile senza una regia nazionale”. Ad affermarlo è il direttore dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Napoli Stefano Martone, intervenuto oggi al “Concerto di Natale” organizzato nella struttura nell’ambito delle attività riabilitative realizzate dal gruppo di imprese sociali Gesco tramite la coop Era per il Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Napoli 1 Centro. Beethoven, Rossini, Donizetti tra i prezzi scelti per un concerto di “musica illustrata” che ha emozionato gli ospiti dell’Opg di Napoli. L’iniziativa ha visto la partecipazione del pianista Luciano Ruotolo, operatore sociale della cooperativa Era, della musicista Carla Senese e delle soprano Romina Casucci, Francesca Palmentieri e Sonia Baussano, dell’Accademia Musicale Europea, che hanno suonato e cantato a titolo gratuito. In attesa della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari prevista per aprile 2014, la struttura di Napoli, che sorge all’interno dell’area verde del centro penitenziario di Secondigliano, ospiterà un laboratorio di musicoterapia.

“L’augurio migliore che possiamo fare – ha sottolineato Sergio D’Angelo, direttore del gruppo di imprese sociali Gesco, Sergio D’Angelo – è quello che questo concerto si possa presto celebrare fuori da qui, dando, allo stesso tempo, seguito a quei percorsi di inclusione sociale che sono stati costruiti in questi anni e che potranno concretizzarsi con la chiusura degli Opg”. Superare gli Opg è quanto si augurano anche Lorenzo Acampora, direttore dell’Unità Operativa Complessa della salute negli istituti penitenziari dell’Asl Napoli 1 Centro, e Giacomo Smarrazzo, presidente della cooperativa Era. “Siete la parte migliore del popolo italiano, quella che soffre e risente dei ritardi e delle carenze della società – ha spiegato anche Vito Villani, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Napoli 1 Centro – Non resta cha auguravi di raggiungere presto le vostre famiglie”. Dall’Opg del capoluogo campano, che ad oggi accoglie 97 persone, di cui solo 9 in carico all’Asl Napoli 1, arriva dunque un appello a chiudere queste strutture. Un proposito che, secondo il direttore Martone, non si potrà mai realizzare completamente in mancanza di una precisa volontà politica e di una regia a livello nazionale: “Queste strutture continueranno a funzionare anche se sono formalmente chiuse”. (mn)

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