Chiudono per terremoto Le Lazzarelle, che producevano caffè nel carcere femminile di Pozzuoli
ROMA – Da oggi è ufficiale che il carcere di Pozzuoli chiude per i danni riportati nel terremoto del 20 maggio scorso. E così, “con una grande tristezza nel cuore”, dopo l’evacuazione di emergenza, le detenute della cooperativa sociale Le Lazzarelle, che produce caffè secondo l’antica ricetta napoletana, sono state costrette a sospendere la produzione per mancanza di agibilità. “Le donne che lavorano con noi, come tutte le altre detenute, sono state trasferite in altri istituti della Campania – fanno sapere dalla cooperativa –. Stanno bene, sebbene la paura e lo spavento siano stati grandi”.
Forte ora è il disorientamento: “Noi siamo smarrite e provate, un progetto di oltre 10 anni è stato spazzato via nel giro di un giorno – scrivono le responsabili dell’impresa sociale in una nota –. Siamo intenzionate però a continuare nella nostra impresa, anche se non sappiamo ora dire come ci organizzeremo per il futuro. Sappiamo, di certo, che siamo costrette a sospendere la produzione e ci scusiamo con i nostri clienti. Vi informeremo singolarmente per gli ordini pregressi che siamo in grado di soddisfare e per quelli che invece non siamo in grado di accontentare. Abbiamo avuto tante testimonianze di affetto in queste ore, ne abbiamo bisogno. Confidiamo nel supporto e nel sostegno di tutte/i, vi aggiorneremo il prima possibile su come intendiamo proseguire”.
Tra tante notizie brutte, ce n’è almeno una buona. Il Bistrot nel centro di Napoli continua a funzionare regolarmente e sarà la base operativa della coop nelle prossime settimane. “Se venite a trovarci ne siamo felici”, conclude la nota.