Ci sarà un funerale per Andrea. Paga il Cesv, celebra padre La Manna
Binario 10 della stazione Termini. Il cantiere dove è stato ritrovato la mattina del 29 luglio il corpo di Andrea
ROMA - Andrea, la trans colombiana uccisa a bastonate alla stazione Termini, avrà un po’ di pace almeno da morta. A pagare per il suo funerale sarà il Cesv, Centro servizi volontariato del Lazio. “Non potevano lasciarla da sola anche adesso”, afferma la presidente Francesca Danese. “Quando abbiamo letto la sua triste storia, non ci abbiamo pensato su neanche un attimo. Andrea nella sua vita non ha ricevuto amore, almeno ora glielo dobbiamo”.
box La salma di Andrea è custodita all’ufficio di medicina legale, ma a quattro giorni dalla sua drammatica morte nessuno si era offerto di pagare per il suo funerale. Dopo l’appello di Redattore Sociale, il Cesv si è subito fatto avanti. “Andrea ha conosciuto solo la Roma che chiude gli occhi davanti agli invisibili. E invece esiste anche una città che non volta le spalle a chi non ha nessuno al mondo”, afferma Danese.
Andrea era arrivata in Italia quattro anni fa. Viveva alla stazione Termini ed era stata aggredita più volte. Prima di essere ammazzata la mattina del 29 luglio, ci aveva confidato le sue paure e le sue speranze.
A celebrare il funerale sarà padre Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli. “Essere a fianco degli ultimi significa accompagnarli non solo in questa vita, ma anche dopo. Vogliamo stringerci intorno a Andrea e pregare per lei”, dice padre Giovanni, impegnato con il suo centro nell’accoglienza di rifugiati e indigenti. “La sua morte ci tocca nel profondo, era un persona fragile che andava aiutata. Ora possiamo solo offrirgli un funerale”, continua padre Giovanni. “Speriamo di poter celebrare la funzione nella chiesa del Gesù in via degli Astalli”.
Per dare una degna sepoltura ad Andrea si aspetta solo il via libera del magistrato. “Nessuno dovrebbe rimanere da solo. Abbiamo perso il senso di appartenenza ad una comunità. Andrea, infondo, era anche nostra sorella”, conclude padre Giovanni. (Maria Gabriella Lanza)