16 ottobre 2017 ore: 10:18
Non profit

Cibo, le foto di Mohamed e di chi resta diventano "La mia storia"

"Vogliamo avviare la nostra azienda orticola ed essere un modello per gli altri giovani del territorio", spiega Mohamed Seid, che vive con la moglie e due figli nel villaggio di Waraba, regione Amhara, in Etiopia. Grazie al progetto...
Progetto la mia storia - Foto 1 (Agenzia dire)
Progetto la mia storia - Foto 1 (Agenzia dire)

Roma - "Vogliamo avviare la nostra azienda orticola ed essere un modello per gli altri giovani del territorio", spiega Mohamed Seid, che vive con la moglie e due figli nel villaggio di Waraba, regione Amhara, in Etiopia.

Grazie al progetto 'Mobilita' della gioventu' rurale' sostenuto dall'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite (Fao) e dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Mohamed Seid, 28 anni, e 16 altri giovani hanno dato vita alla 'Edget Horticulture Producers Youth Enterprise'. "Abbiamo deciso di produrre ortaggi, adesso che possiamo coltivare 2-3 volte l'anno grazie al sistema di irrigazione" afferma ancora Seid.

"Il progetto 'Mobilita' della gioventu' rurale' - spiega alla DIRE Paola Termine, funzionario Fao per la migrazione rurale giovanile - ha formato e avviato al lavoro agricolo circa 360 giovani in Etiopia e attraverso la creazione di 50 piccole imprese agricole, ha beneficiato almeno 400 giovani grazie ad opportunita' di lavoro diretto ed indiretto in Tunisia. L'iniziativa, che ha preso il via quasi due anni fa e sta per concludersi, ha inoltre fornito loro strumenti e tecnologie per lavorare la terra.

Progetto la mia storia - Foto 2 (Agenzia dire)

"In Etiopia, il progetto ha facilitato l'accesso dei giovani agricoltori ad alcuni terreni in disuso, grazie alla mediazione delle autorita' locali" spiega ancora l'esperta, di base a Tunisi, che oggi si trova a Roma in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione indetta dalla Fao che si celebra il 16 ottobre. "Il progetto ha l'obiettivo principale di agire sulle cause dell'emigrazione dei giovani dale aree rurali in Tunisia ed Etiopia - afferma ancora la funzionaria - ma oltre a voler dare un'opportunita' ai giovani che volevano restare nelle proprie zone d'origine, il nostro intervento ha anche valorizzato i benefici potenziali dell'emigrazione e degli investimenti diretti della diaspora in progetti agricoli nelle aree di origine. Adesso in Etiopia la Fao si sta impegnando perche' il Paese possa integrare queste esperienze come interventi di interesse strategico nella propria politica per la creazione di occupazione rurale".

La testimonianza e le fotografie di Mohamed Seid sono state raccolte, insieme a quelle di altri 25 agricoltori, nell'ambito dell'iniziativa 'La mia storia', sviluppata per informare sui programmi di sviluppo della Fao e di come i giovani agricoltori possano essere sostenuti a superare le difficolta' nell'impiantare le loro attivita' agricole in 15 Paesi del mondo. (DIRE)

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