25 marzo 2015 ore: 15:28
Immigrazione

Cie e Cara, dopo le polemiche parte la commissione parlamentare d’inchiesta

La prima riunione è fissata per domani. Ne faranno parte 21 deputati. Polemiche sui ritardi da parte di Pd e M5s. “Dopo le recenti indagini non potevamo più aspettare, ora il Parlamento potrà accedere agli atti relativi alla gestione”
Ragazza nel Cie

ROMA – Dopo il caso di Mafia Capitale, le polemiche e gli scandali sulla gestione dell’accoglienza dei migranti in Italia, parte ufficialmente la Commissione parlamentare d’inchiesta sui Cie e i Cara. La prima riunione è fissata per domani, giovedì 26 marzo. Istituita con la delibera del 17 novembre scorso, la Commissione che ha il dovere di indagare sui centri di accoglienza per immigrati e richiedenti asilo, era rimasta ferma per mesi in attesa che tutti i partiti nominassero un proprio componente. Il testo prevede, infatti, che la Commissione sia composta da 21 deputati, nominati dal Presidente della Camera in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, assicurando così la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo. E proprio i ritardi nella partenza della Commissione avevano suscitato diverse polemiche, sia tra i partiti che nella società civile. Il Pd aveva puntato il dito, in particolare, contro la Lega Nord, perché nonostante fosse stata più volte sollecitata, tardava a indicare un componente del suo partito. Il Movimento 5 stelle, invece, aveva polemizzato con la presidenza della Camera rea di non aver sollecitato tutti i gruppi parlamentari a dare i propri nominativi. “Mi viene il dubbio – sottolineava in aula il deputato grillino Giuseppe Brescia –che non si vogliano far partire i lavori per nascondere chissà quali altre magagne”.

Ora però si parte. L’insediamento ufficiale è previsto per domani. “Date le recenti indagini sui centri di accoglienza non potevamo più aspettare – afferma Khalid Chaouki, coordinatore dell’intergruppo parlamentare per l’Immigrazione e membro della Commissione – con l’insediamento di domani il Parlamento italiano potrà finalmente accedere a tutti gli atti relativi alla gestione dell’accoglienza nel nostro paese. Vogliamo portare avanti un’operazione di piena trasparenza con l’ambizione di proporre alla fine percorso un modello nazionale, che tenga insieme il rispetto dei diritti umani e la lotta a qualsiasi forma di speculazione”. Secondo il deputato del Pd l’istituzione della Commissione “ci aiuta anche in Europa ad essere più credibili. Vogliamo spazzare via qualsiasi ombra di dubbio per arrivare a  una gestione più fedele ai parametri europei di legalità – aggiunge – questo servirà a fare giustizia anche  rispetto alle buone pratiche che ci sono in Italia ma che oggi sono oggetto di generalizzazioni”.

A far parte della Commissione per il Pd saranno: Khalid Chaouki, Paolo Beni, Giuseppe Guerini, Paola Moretto, Edoardo Patriarca, Maria Chiara Gadda, Giovanni Mario Burtone, Gennaro Migliore e Carnevali Elena. Per il Movimento 5 stelle, invece, i membri sono Giuseppe Brescia, Vega Colonnese e Marialucia Lorefice. Tra gli altri componenti: Erasmo Palazzotto (Sel), Paola Binetti (Ncd-Udc), Stefano Dambruoso (Scelta civica), Mario Marazziti (Per l'Italia), Laura Ravetto (Forza Italia), Achille Totaro (Fratelli d'Italia), Marco Rondini (Lega Nord).

Tra gli obiettivi dell'inchiesta si segnalano l'accertamento delle condizioni di permanenza dei migranti e dell’ efficienza delle strutture nonché di eventuali condotte illegali e atti lesivi dei diritti fondamentali e della dignità umana, la verifica delle procedure per l'affidamento della gestione dei centri, la valutazione dell'operato delle autorità preposte al controllo dei centri e la corretta tenuta dei registri di presenza unitamente ad una valutazione circa la sostenibilità del sistema sotto il profilo economico anche riguardo a possibili, nuove soluzioni normative per la gestione della questione immigrazione. L'inchiesta dovrà inoltre l'accertare eventuali gravi violazioni delle regole dei centri nonché comportamenti violenti o in violazione di disposizioni normative da parte delle persone ospitate. La valutazione degli enti di gestione comprende anche la verifica di eventuali procedimenti penali relativamente alla gestione, anche in passato, di centri di accoglienza o di identificazione ed espulsione. E' prevista una relazione conclusiva sulle indagini svolte; la durata dei lavori della Commissione è fissata ad un anno. La Commissione potrà inoltre avvalersi dell'opera di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria e delle collaborazioni che ritiene necessarie, nel limite massimo che sarà stabilito nel regolamento interno. L'autorizzazione di spesa prevista è pari a 100.000 euro. (ec)

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