29 luglio 2015 ore: 19:07
Immigrazione

Cittadinanza, è già scontro. Forza Italia: “Testo ideologico”, Pd: “Necessità per il paese”

Poco prima di depositare il testo unificato alla Camera, Annagrazia Calabria, relatrice della proposta di legge, insieme a Marilena Fabbri, si è ritirata dall'incarico: “C’è troppo buonismo, non lo condivido”. La collega del Pd: “Dispiaciuta, ma è anacronistico pensare di rimandare ancora la riforma”
Cittadinanza italiana, tappeti tricolori

ROMA - Sulla riforma della legge sulla cittadinanza è già scontro. Poche ore prima che il testo unificato, fosse depositato alla Camera Annagrazia Calabria (Forza Italia), relatrice della proposta di legge insieme a Marilena Fabbri (Pd), ha deciso infatti di ritirarsi dall’incarico. Un’uscita di scena improvvisa, dopo un lavoro di mesi, che fa prevedere quanto sarà difficile l’iter della riforma. 

Calabria (Forza Italia): “Il testo è il risultato di colpi di mano ideologici, no allo ius soli”. “Quella della cittadinanza è una questione decisiva per gli equilibri sociali del nostro Paese. Per questo, ho affrontato l''incarico di correlatore del provvedimento in esame con l'intenzione di mantenere la giusta equidistanza, nel pieno rispetto delle sensibilità presenti nella società e in Parlamento. E soprattutto con la consapevolezza che la legge destinata a regolare la cittadinanza non poteva e non doveva essere il risultato di colpi di mano ideologici – ha spiegato in una nota Calabria. “Il crescere dei flussi migratori nel nostro Paese, lasciato solo dall'Europa e dal Governo Renzi di fronte a questa emergenza umanitaria e di sicurezza, la minaccia del terrorismo fondamentalista, la grande sfida dell'integrazione richiedono una grande attenzione –aggiunge la deputata di Forza Italia - Lasciarsi andare a quel malinteso e superficiale buonismo che per anni ha caratterizzato l'idea di integrazione della sinistra, non può funzionare: la cittadinanza non è e non può essere uno strumento di integrazione. Ne abbiamo avute fin troppe dimostrazioni. Per tutti questi motivi, ho evidenziato le molte criticità presenti nel testo – continua - Nonostante l'impegno e lo spirito costruttivo con cui, a nome del mio movimento politico e nell'interesse degli italiani, ho lavorato al provvedimento, ritengo purtroppo impossibile condividere il testo base elaborato". "Per noi esistono valori non negoziabili- spiega ancora Calabria-, che sono il rispetto, la difesa e l'’orgoglio dell'identità italiana, di quel retroterra sociale, storico e culturale comune che ci qualifica e distingue in quanto italiani. Soprattutto, la convinzione che la cittadinanza non è uno status che si ha il diritto di acquisire, ma il riconoscimento di un percorso, il punto di arrivo, una conquista rispetto ad una scelta voluta e non qualcosa di automaticamente conferito sine voluntate. Il testo proposto non rispetta alcuno di questi principi, specialmente laddove introduce il così detto ius soli, e rivela l'esistenza di un solco profondo tra la sinistra e il centrodestra moderato che mi onoro di rappresentare. Per questo, ho deciso di rimettere il mio ruolo di correlatore del provvedimento e di proseguire, dall'opposizione, il mio impegno sul testo, in Commissione e in Aula”, conclude la deputata. Sostegno alla decisione di Annagrazia Calabria è arrivato dal capogruppo Renato Brunetta: “il testo proposto non è per noi accettabile e crediamo che sia nostro dovere, politico e morale, denunciare il comportamento del Partito democratico e agire nelle Aule parlamentari secondo coscienza” spiega.

Fabbri (Pd): “Dispiaciuta per decisione Calabria, ma è una riforma necessaria per il paese”.  Si dice dispiaciuta della decisione di Annagrazia Calabria, Marilena Fabbri (ormai unica relatrice della proposta di legge). “ Non si tratta in nessun modo di una riforma ideologica – spiega – e mi dispiace che dopo mesi di lavoro fianco a fianco la collega che non abbia voluto seguire più il provvedimento. Io credo che non si tratti di una sua posizione personale, perché non ci siamo mai trovate particolarmente distanti, ma che si tratti di una decisione voluta dalla sua parte politica”.

Secondo Fabbri “ormai i tempi sono maturi per riconoscere la cittadinanza a chi nasce in Italia da genitori stranieri, che vivono, lavorano e fanno un investimento nel nostro paese. E’ una questione di ammodernamento che ci chiede la  società civile – aggiunge –non a caso la prima legge depositata in materia è una proposta di iniziativa popolare”. “E’ anacronistico pensare che sia più italiano chi vive all’estero di chi contribuisce a pagare le tasse e le nostre pensioni in Italia – continua la deputata del Pd. La discussione del testo di riforma inizierà a settembre: “queste prima avvisaglie ci fanno capire che il percorso non sarà facile, che la discussione, quella sì, sarà ideologica, ma ormai abbiamo iniziato l’iter e non intendiamo fermarci. Non è una questione di buonismo ma di diritti. Non parliamo di clandestini, ma di migranti regolari che stanno sviluppando un progetto in Italia”. (ec)  

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