Cittadinanza. Faraone: ius culturae, bella sfida per scuola italiana
Roma - "Accompagnare la naturalezza dell'inclusione. Sembra un'eresia, ma non lo e'. Vi ricordate la storia di qualche giorno fa di quella scuola di Napoli, la Tito Livio, in cui alcuni genitori hanno protestato perche' i loro figli stavano in classe con altri bambini stranieri? Ecco, proteste di alcuni - isolati - genitori. Ai bambini non importa nulla del paese di provenienza, della lingua, del colore della pelle del proprio compagno. Ai bambini interessa stare bene insieme. Lasciamo fare a loro". Lo scrive su Facebook il Sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone.
"La societa' e' gia' accogliente. La scuola - continua - e' gia' inclusiva. Noi dobbiamo solo accompagnare la naturalezza di questo processo. Nel dicembre 2013 una delle prime visite di Renzi da segretario del Pd fu a Lampedusa. In quell'occasione proponemmo di introdurre lo ius soli: sembrava chiedessimo la luna. Eppure ieri la Camera ha approvato in prima lettura la legge sulla cittadinanza. Oggi al Miur la riunione dell'Osservatorio nazionale per l'integrazione degli alunni stranieri e per l'intercultura. Cittadinanza e scuola. Due elementi indissolubili. Al punto tale che la legge approvata ieri contiene al suo interno misure come lo ius culturae: si diventa cittadini italiani per aver studiato in istituti italiani, perche' scuola e' societa'".
"Adeguiamo tutta la societa' ai banchi di scuola. Da parte nostra - aggiunge - stiamo accompagnando l'inclusione degli oltre 800.000 alunni stranieri nel nostro Paese fornendo risorse a supporto di politiche di integrazione, come l'insegnamento della lingua o la formazione per dirigenti e docenti. Abbiamo messo in campo 1 milione (di fondi della legge 440) per l'insegnamento dell'italiano come seconda lingua e per il sostegno psicologico ai minori non accompagnati. Altri 31 - conclude - ne arriveranno grazie a un accordo con il Ministero degli Interni. E poi, ancora, le risorse - 40 milioni - per la formazione previste da ??#?labuonascuola. Per non parlare poi delle iniziative per gli adulti stranieri". (DIRE)