Cittadinanza negata a immigrati down. Aipd: “Grave basarsi sul pregiudizio”
Disabilità: ragazzo down si tappa il naso
In linea di principio, chi richiede la cittadinanza, pur in presenza di una disabilità intellettiva, potrebbe comunque venire giudicato dai soggetti coinvolti nell’iter (l’ufficiale giudiziario, il funzionario della prefettura, ecc) come capace di compiere il giuramento con piena consapevolezza: ciò potrebbe venire in particolare in casi di disabilità non particolarmente marcate. Nella prassi però, almeno a quanto è dato sapere, in presenza di una qualunque disabilità intellettiva viene invocata l’incapacità naturale del soggetto, rendendo di fatto impossibile l’acquisizione della cittadinanza. Ma in ogni caso, specificano da Telefono D, il servizio di consulenza gratuita gestito dall’Aipd (risponde al numero 06.3720891), quand’anche alle persone con disabilità più lieve venisse concesso il giuramento, rimarrebbe il fatto che le persone con disabilità intellettive più gravi, cioè proprio quelle che in via teorica andrebbero maggiormente tutelate, si vedrebbero continuare a negare il diritto all’acquisizione della cittadinanza. Un vero e proprio paradosso.
Della questione l’Aipd ha di recente investito alcuni qualificati giuristi in modo da valutare le opportune azioni da compiere per consentire anche alle persone con sindrome di Down che venissero giudicate incapaci di intendere e di volere di poter completare l’iter per la cittadinanza. In particolare, potrebbe occuparsene l’avvocato Alfonso Amoroso, padre di una ragazza disabile, assai conosciuto nell’ambiente per aver condotto numerose cause a tutela delle persone con disabilità, che ha già manifestato ottimismo sulla possibilità di ottenere pronunciamenti positivi. Peraltro, è attesa a breve una sentenza del Tar del Lazio su un caso attinente la materia, dalla quale potrebbero arrivare interessanti novità.
“Tra le persone con sindrome di Down – afferma la coordinatrice nazionale Aipd - c'è una grande variabilità e negli ultimi anni abbiamo visto persone con sindrome di Down andare a lavorare e crescere nell'autonomia. Crediamo che questo episodio – dice sempre con riferimento alla vicenda del ragazzo di origini albanesi cui è stata negata la possibilità di prestare giuramento - cozzi con lo spirito di accoglienza verso i giovani stranieri auspicato di recente dallo stesso presidente Napolitano e tanto più necessario nei confronti di persone in difficoltà: il nostro paese è noto per le sue scelte inclusive nei confronti di persone con disabilità e – conclude - non vogliamo tornare indietro”. (ska)