Cittadinanza. “No a riforma solo per minori, rischio di una mediazione al ribasso”
ROMA – “Una mediazione al ribasso”, un testo parziale, “che contempla solo i minori e non le necessità di migliaia di stranieri adulti che vivono e lavorano da tanti anni nel nostro paese e che vogliono diventare cittadini italiani”. E’ questo il giudizio dell’Italia sono anch’io (la campagna che ha promosso la legge di iniziativa popolare sulla riforma della cittadinanza) sul testo unificato di riforma della legge 91/92, depositato ieri alla Camera dalla deputata del Pd Marilena Fabbri.
“Ieri si è dimessa la corelatrice del ddl di riforma della legge sulla cittadinanza, Anna Grazia Calabria. Segnale evidente che il suo partito non vuole una riforma sulla quale la deputata di FI aveva condiviso un testo unificato con la collega del Pd – sottolineano i promotori della campagna in una nota -Dopo le dimissioni, Marilena Fabbri, che aveva predisposto una bozza di testo unificato (ossia un testo che teneva conto delle 22 proposte di legge presentate su questo argomento, tra le quali la proposta di legge di iniziativa popolare della Campagna L’Italia sono anch’io) e ancora da perfezionare, ma che conteneva molti elementi di novità, ha depositato un articolato diverso, che prende in considerazione solo i minori. La riforma proposta, a questo punto dalla sola relatrice del Pd Fabbri, riguarda lo ius soli e il cosiddetto ius culturae, e non interviene sulle centinaia di migliaia di stranieri adulti che vivono e lavorano da tanti anni nel nostro paese e che vogliono diventare cittadini italiani – continua la nota -. Si rischia pensando di perdere consenso elettorale continuando il percorso avviato, di rinunciare a una riforma complessiva della legge di cittadinanza”. Per questo i promotori della campagna, chiederanno al presidente della Repubblica un incontro urgente “per sostenere gli argomenti della coalizione che ha promosso la Campagna e che ha raccolto nel Paese centinaia di migliaia di firme e un consenso molto ampio”.