Cittadinanza, primo ok alla Camera. "Punto di svolta per la legge"
ROMA - L'aula della Camera ha dato il via libera al ddl di riforma della cittadinanza con 310 sì, 66 no e 83 astenuti. Il disegno di legge passa ora al Senato. Applausi dai Democratici e da Sinistra Ecologia e libertà. Proteste dai banchi della Lega. Contrari anche FdI e Forza Italia.
Il Movimento 5 stelle si è astenuto. "Una legge inutile che non semplifica la materia ma la complica ulteriormente, frazionando i diritti e mettendo, nero su bianco, che non tutti sono uguali di fronte alla legge", hanno sottolineato i membri M5s della commissione Affari costituzionali alla Camera dopo l'approvazione della legge sulla cittadinanza. "Si parla di cittadinanza - continuano - ma è un'altra truffa semantica del Governo e del Pd: basti pensare che la legge appena approvata sarà applicabile a circa 127 mila persone su una base di 5 milioni di migranti che vivono in Italia. E crea delle diversità: se si ha meno di vent'anni, oggi, allora si può ambire a diventare italiani. Se si hanno più di vent''anni, allora vige la vecchia legislazione e si dovrà pagare anche 200 euro per ogni pratica, perché la legge non è retroattiva". "Questa sulla cittadinanza è una legge aggrovigliata - spiega Riccardo Nuti - inutilmente complicata e arrabattata che i partiti hanno usato come se fosse una scatola per far finta di litigare fra chi grida ''dentro quella scatola c''e'' una bomba'' e chi dice ''dentro quella scatola c’è' una torta''. Noi quella scatola l''abbiamo aperta - conclude - ed è vuota".
Per Celeste Costantino, deputata di Sel in Commissione Affari Costituzionali "l'accordo raggiunto oggi in Commissione tra Pd e Ncd sul cosiddetto Ius soli temperato rappresenta un compromesso al ribasso, rispetto a quanto era previsto nel testo base, che renderà più complicato richiedere la cittadinanza. Ancora una volta, per esigenze legate alla tenuta della maggioranza di governo, il Partito Democratico decide di accontentarsi del risultato minimo". Per la parlamentare "il Parlamento ha perso l''ennesima occasione: quella di affermare con chiarezza che chiunque nasca in Italia e'' un cittadino italiano a tutti gli effetti".
"La legge sulla cittadinanza è un punto di svolta. Chi è nato in Italia da un genitore immigrato, ma regolare, con un progetto di vita in Italia, diventa italiano dalla nascita. E chi è arrivato da bambino in Italia, piccolissimo o adolescente, ma studia in Italia, diventa italiano. Non per concessione. E'' la cultura italiana e lo stile di vita italiano che crea gli italiani". Lo ha affermato il deputato Mario Marazziti del gruppo ''Per l''Italia-Centro Democratico'' alla Camera. "E' il contrario dell'invasione. In tanti- aggiunge Marazziti- si sono scagliati contro questa legge. Pieni di paure e di fantasmi. O in malafede. Marazziti ringrazia la Comunità di Sant''Egidio, che dagli anni ''90 hanno aiutato il paese a cambiare rotta. E nel 2004 hanno scritto il primo ddl che introduceva lo ius culturae, alla cui stesura ho partecipato anche io. Ringrazio tante forze sociali che si sono unite negli anni. Ringrazio Andrea Riccardi che ha aiutato il Paese a cambiare linguaggio e a non avere paura, durante la sua esperienza di ministro per l''integrazione. Dopo anni di predicazione del disprezzo. Ringrazio la relatrice e questa maggioranza. Sono molto felice e orgoglioso di avere dato il mio contributo. Un benvenuto ai nuovi italiani".
"Come promesso non si arresta il percorso dell'allargamento dei diritti. Con la legge sulla cittadinanza approvata oggi a larga maggioranza, abbiamo dato una risposta concreta a tutti quei ragazzi nati e/o cresciuti qui, riconoscendo anche a livello parlamentare che una risposta non era più rinviabile. Sono più di vent'anni che in Italia si discute di cittadinanza agli stranieri, oggi abbiamo dato una risposta ai tanti che erano in attesa. A tutti quei ragazzi che parlano i nostri dialetti e che senza una legge erano considerati stranieri. Oggi la famiglia dei cittadini italiani ha 700 mila giovani in più". Lo dichiara in una nota Micaela Campana, responsabile Immigrazione del PD.
Khalid Chaouki (Pd) parla di “emozione e orgoglio” e di “un tassello fondamentale per il futuro del nostro Paese dopo 23 anni di attesa". "Una norma di civiltà – spiega – che riconosce a chi è nato e cresciuto nella penisola di potersi finalmente riconoscere cittadino a pieno titolo”.