Cittadinanzattiva: la "scomparsa" dei dossier di Cottarelli lede diritti e fiducia nell'amministrazione
ROMA - "Risposte burocratiche che non ci soddisfano, negano un'opportunità di tagliare gli sprechi e danneggiano il rapporto dell'amministrazione con i cittadini": così Annalisa Mandorino, vice segretario generale di Cittadinanzattiva, commenta il rimpallo di responsabilità tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero dell'Economia e delle finanze che e' seguita alla richiesta di pubblicazione dei dossier realizzati dall'ex commissario al la spending review Carlo Cottarelli avanzata dall'Iniziativa per l'adozione di un Freedom for Information Act (Foia).
Il Foia, appoggiato da diverse realtà associative che promuovono il diritto all'informazione trasparente, oltre che da Cittadinanzattiva, aveva lanciato ha lanciato la campagna per accedere al cosiddetto Dossier Cottarelli a dicembre, indirizzando alla Presidenza del Consiglio una formale richiesta di accesso a quei “documenti prima annunciati come salvifici, ora declassati a semplici slide – tuttavia gelosamente riposti in qualche cassetto di Palazzo Chigi". Mancanza di "competenza in materia” alla base della risposta negativa della Presidenza del Consiglio. "La documentazione alla quale richiede l’accesso non è in nostro possesso, non facendo parte il Commissario alla Spending Review di questo Ministero" hanno invece risposto da Via XX Settembre qualche giorno fa. "Nessuno pare volersi accollare l’aver avuto Cottarelli insediato presso i propri uffici, dichiara Andrea Fama, presidente del Foia, Commissario senza fissa dimora".
"Pubblicare i documenti sulla spending review permette di ridurre le spese dove ci sono gli sprechi - ha detto Mandorino - invece che procedere a tagli lineari e sconsiderati che danneggiano lo stato sociale". Per la vice segretaria di Cittadinanzattiva il fatto che sia la Presidenza del consiglio dei ministri che il ministero dell'Economia e delle finanze abbiano negato di possedere i dossier de supercommissario mette anche in discussione "il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione".
"Cottarelli e' solo un esempio di documento che, se accessibile, favorirebbe l'accesso ai diritti dei cittadini" evidenzia Mandorino. La vice segretario generale di Cittadinanzattiva afferma che non e' la prima volta che l'amministrazione rifiuta documenti utili per la tutela dei diritti dei cittadini negando di possederli: "Alla nostra richiesta di accesso all'anagrafe degli edifici scolastici il ministero dell'Istruzione ha risposto che non poteva fornirli in quanto i dati erano in possesso delle Regioni". "Abbiamo avviato così un processo giunto fino al parere a noi positivo del Consiglio di Stato - aggiunge - durante il quale il Miur ha ammesso che la mancata pubblicazione dell'anagrafe era dovuta all'esigenza di non procurare un generalizzato allarme sociale". Solo da poco il sottosegretario alla pubblica istruzione Davide Faraone ha annunciato la pubblicazione del registro a giugno.
Per Mandorino la possibilità di accesso agli atti della pubblica amministrazione "eviterebbe casi corruzione che si verificano quotidianamente". "Viene promossa dalla legge 33 del 2013, "più avanzata della 241 del 1990" perché "garantisce l'accesso civico dei i cittadini anche senza diritto soggettivo, a tutti i dati fuorché quelli che ledono diritto alla privacy", "avendo tuttavia il limite delle mancanza di una sanzione per l'amministrazione inadempiente". Per il suo utilizzo Cittadinanzattiva ha pubblicato sul suo sito un "Vademecum sull'amministrazione trasparente". (Ludovica Jona)