22 luglio 2014 ore: 15:06
Disabilità

Come sognano i non vedenti? Lo raccontano gli audiodiari di 5 ragazzi

Si intitola "Il sogno di Omero" il documentario che racconta le storie di 5 ragazzi. Il produttore e il regista hanno lanciato un crowdfunding per raggiungere i diecimila euro necessari a coprire le spese per girare il film
Sogno di omero - foto tratta dal video
Sogno  di omero - foto tratta dal video

BRUXELLES - Ma i non vedenti sognano? E se sì come sognano? Ve lo siete mai chiesto? Sia che vi siate già fatti questa domanda, sia che ve la stiate ponendo ora per la prima volta, potrete saperne di più sui sogni di chi non ha mai visto da un documentario, in corso di lavorazione, che vede come protagonisti cinque ragazzi ciechi, in una storia onirica, e omerica in un certo senso, in cui i loro sogni sono raccontati, portati in scena e incrociati per costituire un intreccio vagamente ispirato all’Odissea.

Il documentario si chiama Il Sogno di Omero, e il nome prende spunto dalla leggenda secondo cui  l’aedo greco sarebbe stato anche lui cieco. Il produttore e il regista hanno lanciato una campagna di raccolta fondi su internet, un crowdfunding, per raggiungere i diecimila euro necessari a coprire le spese vive per girare il film (viaggi, vitto, alloggio etc.).

Chi darà un contributo al progetto, potrà seguirne lo sviluppo, vedere il documentario in anteprima o addirittura essere coinvolto come co-produttore nelle discussioni che ci saranno fra la prima versione che verrà montata e la versione definitiva.

box I cinque protagonisti (Rosa, Domenico, Gabriel, Daniela e Fabio) sono persone molto diverse fra loro, accomunate però dal fatto di non vedere e di aver registrato tutte degli audiodiari in cui, appena svegli, raccontavano i propri sogni. Gabriel, il protagonista del docufilm, sarà Omero e Ulisse, e nel suo viaggio per tornare a casa intreccerà i suoi sogni con quelli degli altri protagonisti. Nella vita reale vive a Bologna, è appassionato di meditazione e di spiritualità nonché grande giocatore di scacchi. Domenico, che rappresenterà Poseidone e il mare, è un istruttore di immersioni subacquee. Vive fra Bologna e Paola, in Calabria, la cittadina di cui è originario. 

Daniela, che nel docufilm avrà il ruolo di Penelope, nella realtà è un’insegnante di storia e filosofia in un liceo classico di Pordenone. E’ un’incallita cinefila e bibliofila e con la sua immaginazione riesce a darsi una rappresentazione, nella sua testa, dei colori, anche se non li ha mai visti. Fabio, che sarà l’aedo che canta e l’indovino Tiresia, è originario di Aversa ma da poco si è trasferito a vivere a Bruxelles. E’ un giovane programmatore informatico e suona il pianoforte e la fisarmonica. Rosa è della provincia di Bari, scultrice e scrittrice di racconti e poesie. Con la creta trasforma i suoi sogni in opere che si possono toccare.

Sono proprio gli audio-diari registrati dai cinque protagonisti sui loro sogni, raccolti dalla ricercatrice dell’università di Bologna Claudia Bellucci,  a costituire l’ossatura del documentario che, però, per bocca del suo stesso regista, il romano Emiliano Aiello “non vuole essere un’opera che descriva scientificamente le differenze fra i sogni di chi vede e di chi non vede. L’importante, per me è dare un’idea, in modo artistico, del mondo onirico che queste cinque persone creano quando sognano”.

D’altronde, di ricerche sulle differenze fra i sogni dei ciechi e quelli dei vedenti ne sono già state fatte alcune, che hanno avuto risonanza anche su riviste di fama mondiali quali il National Geographic.

Il docufilm, che uscirà in italiano e in inglese e che avrà anche una versione audiodescritta, verrà girato in location particolari per dare risalto anche ai sensi che non siano la vista: una cava di zolfo ad esempio, oppure l’acqua in cui Domenico fa le sue immersioni, o ancora un cinema in cui verrà ricreata l’esperienza di Rosa mentre vede un film.

Per saperne di più e per seguire il progetto, oltre al blog del Sogno di Omero e alla campagna di raccolta fondi, è possibile interagire con i produttori tramite la loro pagina Facebook. (Maurizio Molinari)  

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