29 novembre 2013 ore: 12:22
Disabilità

Con "Le chiavi di casa" adulti disabili sperimentano l'autonomia

Il progetto, attivo in provincia di Vicenza, in cinque anni ha attivato appartamenti e progwtti di vita indipendente, unendo associazioni, enti, fondazioni e cooperative
Chiavi di casa

VICENZA - Favorire l'autonomia delle persone adulte con disabilità attraverso progetti di vita indipendente: è la sfida del progetto "Le chiavi di casa" attivo in provincia di Vicenza, che oggi stila il bilancio di cinque anni di attività.

In un quinquennio molto è stato fatto. Sono stati avviati quattro nuovi appartamenti dove 16 persone vivono come in famiglia (a Villaverla, Santorso, Malo e Breganze). È sorta una casa alloggio a Magrè di Schio dove 13 persone con disabilità più gravi vivono in due nuclei distinti in un contesto familiare. Sono stati avviati alcuni appartamenti protetti a Piovene Rocchette, che prevedono l'accompagnamento a domicilio da parte degli operatori. Ancora, è partito a Breganze un esperimento che consente a ragazzi più giovani di sperimentarsi nel weekend lontano da casa. Infine, è stato attivato uno sportello dove le famiglie possono incontrare notai, avvocati e commercialisti che gratuitamente li guidano alla ricerca di soluzioni per tutelare il futuro dei propri figli.

"In un periodo storico caratterizzato dal tema della sostenibilità dei servizi garantiti alle persone e alle famiglie più fragili, l'Alto Vicentino ha saputo agire coralmente, con lungimiranza e coraggio, non solo mantenendo la quantità e la qualità dei servizi esistenti, ma anche incrementandoli" spiega il coordinatore del progetto, Franco Balzi, che aggiunge: "In questo percorso cooperative sociali, associazioni, istituzioni pubbliche e fondazioni bancarie hanno sviluppato una sperimentazione importante, attraverso un metodo di lavoro innovativo che trova spazio all'interno della riflessione generale che si sta sviluppando nel nostro paese sul nuovo modello di welfare".

"Nel nostro territorio abbiamo seimila persone con disabilità nella fascia 0-65 anni - spiega il direttore ai Servizi Sociali dell'Ulss 4 Alto Vicentino, Alberto Leoni -. Per quelle che rischiano di trovarsi con una insufficiente copertura parentale, il progetto ha rappresentato una riprogrammazione dell'offerta, in particolare per le persone con un profilo di autonomia più elevato, per le quali prima non esisteva una risposta residenziale specifica". (gig)

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