Conclave, ''chiusi a chiave'' nella cappella sistina
Roma - L'attesa adesso e' tutta per il Conclave che eleggera' il successore del dimissionario Benedetto XVI. Conosciuta ormai la data in cui i cardinali si riuniranno, domani, e' bene ricordare l'origine del termine Conclave, che deriva dal latino 'cum clave' - chiuso a chiave - e da quanto accadde nel 1270, quando gli abitanti di Viterbo chiusero i cardinali nel palazzo papale della citta' per giungere all'elezione di Gregorio X. Un precedente pero' c'era gia' stato nel 1118, per l'elezione di Gelasio II, diventato pontefice dopo che i cardinali si erano volutamente riuniti in luogo segreto e chiuso al pubblico.
Dopo la decisione sulla data del Conclave, cosi' come avviene dal XV secolo, i cardinali si chiuderanno quindi nella Cappella Sistina e daranno cosi' avvio alle procedure di voto prima di arrivare alla fumata bianca. La Cappella michelangiolesca, che ospitera' per la 25esima volta un Conclave, verra' arredata con 115 sedie di ciliegio, contrassegnate dal nome e cognome di ciascun cardinale elettore, e dodici tavoli: sei sul lato destro e sei sul sinistro, disposti su due file di diverso livello. Davanti all'altare, sotto l'affresco del Giudizio universale, un tavolo per l'urna dove saranno raccolte le schede con i voti, e un leggio con il Vangelo sul quale i porporati presteranno giuramento. I cardinali non cammineranno sul pavimento ma su una struttura piana in linea con il secondo gradino dell'altare. Le due stufe utilizzate per bruciare le schede saranno poste dietro la cancellata marmorea. Le stufe, in ghisa, riportano sulla calotta superiore le date di elezione al soglio pontificio e i nomi degli ultimi sei Pontefici. (DIRE)