Confcooperative: “Un paese più generoso con donne e giovani”
“Il Meeting ha sempre avuto un minimo comune denominatore: guardare al futuro, generare visioni su cui costruire modalità di vita: cosa cerchiamo e cosa sogniamo? Sogno un paese più generoso dove sia data maggiore opportunità alle donne, con politiche di conciliazioni affinché possano essere attive e non ai margini del focolare, dove sia data la possibilità a giovani e meno giovani di essere parte attiva nel governo dell’impresa, dove l’intelligenza artificiale non mette a rischio il lavoro di tante persone. Sogno un sistema e un lavoro che non fa dello sfruttamento e superamento della sicurezza un elemento competitivo. Questo elementi che devono ancora una volta con forza devono essere lanciato al nostro Paese qui dal Meeting”. Così Maurizio Gardini presidente di Confcooperative intervenendo al panel “il valore de lavoro”. Gardini ha aggiunto altre considerazioni.
“La cooperativa nasce da un bisogno: del lavoro, della ricerca di una casa, di un servizio, di un prodotto, di avere del credito giusto ed equo. C’è questa forte connotazione che cambia i paradigmi di mutualità interna che si coniuga con la visione di mutualità esterna. Coniugare il benessere delle comunità e dei territori legittima il riconoscimento costituzionale della funzione sociale della cooperazione”.
“Qui c’è il grande senso della diversità della cooperazione che riposiziona un equilibrio e una volontà diversa del rapporto col lavoro. Tanto più incidente nella nostra storia, anche a seguito di alcuni fallimenti frutto di un capitalismo esasperato che ha guardato troppo spesso all’ottica del dividendo. Non a caso dall’Europa arriva un richiamo forte all’economia sociale che deve aiutare a tenere insieme la coesione sociale. Qui sta il senso più autentico di un lavoro a misura di persona che genera valore vero di convivenza e partecipazione”.
“Dobbiamo guardare a nuove forme di coinvolgimento del lavoratore. Siamo in prossimità di una legge di bilancio che deve porsi il problema di mettere più soldi in busta paga. Non è solo un problema di cuneo fiscale e contributivo, ma anche di produttività: per creare ricchezza e avere un salario variabile sul secondo livello. Si conquista così la possibilità di condividere obiettivi molto concreti: elementi che si intrecciano e ci danno la strada da seguire”.