16 settembre 2016 ore: 12:37
Disabilità

Conferenza disabilità, "il Programma d’azione non resti solo sulla carta"

Il programma sarà messo a punto dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità al termine della Conferenza. Carlo Francescutti, coordinatore del comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio, si augura che possa avere un seguito diverso da quello che lo ha preceduto
Conferenza disabilità 2016 partecipanti

- FIRENZE - Si apre con grandi aspettative la quinta Conferenza nazionale sulle politiche della disabilità, in corso da questa mattina Firenze. E soprattutto con l’auspicio da parte dei quasi 2 mila partecipanti convenuti da tutta Italia nel capoluogo toscano che il secondo Programma di azione biennale, che sarà messo a punto dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità al termine della Conferenza, possa avere un seguito diverso da quello che lo ha preceduto, rimasto nei fatti su carta. “Che ne è stato di quel documento?” si è chiesto Carlo Francescutti, coordinatore del comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio. Di fatto nulla. “Le istanze più alte non sono state accolte – ha detto Francescutti – anche per le difficoltà generali che i governi hanno incontrato su più fronti”. La sensazione è dunque quella che “non sia stato percepito come contributo importante”, mentre l’auspicio è che il nuovo Programma d’azione possa essere “riconosciuto come bene comune da parte di tutti, riannodando le questioni che riguardano la disabilità a 360 gradi”.

Ma il coordinatore del comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio ha voluto anche sottolineare come il percorso costruito per l’approvazione del Programma d’azione non sia solo “un momento formale, ma un momento di dialogo”. Alla base dell’elaborazione del documento vi è infatti un metodo realmente partecipato: “I lavori dell’Osservatorio hanno coinvolto non solo i suoi 40 membri - ha detto Francescutti – ma anche gruppi aperti ai quali hanno partecipato centinaia di persone”. Quanto agli obiettivi, Francescutti ha precisato: “Il programma d’azione, come quello precedente, volutamente non addita la luna. Lo sforzo fatto è di proporre all’azione di governo obiettivi realizzabili, in molti casi senza aggravio della finanza pubblica”. Insomma l’auspicio è quello di non rimanere soltanto una dichiarazione di intenti, ma di proporre “percorsi realmente praticabili”. (ap)

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